È noto che lo sviluppo del territorio condiziona e viene influenzato anche dagli agenti economici che vi operano, che quindi ne orientano la sua evoluzione sia nella fase della crescita che del declino. Lo sviluppo economico e locale sono quindi connessi in modo bidirezionale ed è evidente come una crisi economica porti a determinare i tratti delle crisi territoriali ed urbanistiche. È sufficiente esplorare aree industriali dismesse, quartieri destinati all’insediamento di piccole attività produttive ora in crisi, aree di accesso a zone commerciali in declino, per rendere tangibile il nesso bidirezionale tra territorio ed impresa. Per simmetria, il tumultuoso sviluppo economico ha rappresentato il catalizzatore della crescita delle aree territoriali “emergenti” anche in termini di sviluppo urbanistico e architettonico. Consapevoli della complessità del tema – ma anche della sua crucialità e specificità italiana per i prossimi anni – questo breve contributo intende proporre alcuni passaggi metodologici per affrontare, oggi, una dismissione aziendale, inquadrandone però la questione almeno entro tre principali direzioni: i) la prima che considera un approccio sistemico, senza cui non è possibile integrare competenze specialistiche e settoriali (organizzazione aziendale, analisi di mercato, progettazione tecnica, vincoli urbanistici, piani finanziari, etc); ii) la seconda che non limita la riconversione aziendale dentro anacronistici confini privati, ma apre ad una visione strategica e civile che richiede quindi un rinnovato committment pubblico e una inedita partecipazione sociale in grado di elaborare un piano di sviluppo condiviso; iii) la terza che concerne il ripensamento dello sviluppo locale dalla già sperimentata inventiva imprenditoriale nella produzione di beni privati, alla capacità di produrre beni collettivi dove qualità sociale e capacità di cooperazione di soggetti reali diventano la misura di quella innovazione di territorio indispensabile per produrre valore, lavoro, valori.
Giuseppe Torluccio, Marco Marcatili (2014). Dalla crisi d'impresa alle strategie per il territorio. Brescia : LetteraVentidue.
Dalla crisi d'impresa alle strategie per il territorio
TORLUCCIO, GIUSEPPE;
2014
Abstract
È noto che lo sviluppo del territorio condiziona e viene influenzato anche dagli agenti economici che vi operano, che quindi ne orientano la sua evoluzione sia nella fase della crescita che del declino. Lo sviluppo economico e locale sono quindi connessi in modo bidirezionale ed è evidente come una crisi economica porti a determinare i tratti delle crisi territoriali ed urbanistiche. È sufficiente esplorare aree industriali dismesse, quartieri destinati all’insediamento di piccole attività produttive ora in crisi, aree di accesso a zone commerciali in declino, per rendere tangibile il nesso bidirezionale tra territorio ed impresa. Per simmetria, il tumultuoso sviluppo economico ha rappresentato il catalizzatore della crescita delle aree territoriali “emergenti” anche in termini di sviluppo urbanistico e architettonico. Consapevoli della complessità del tema – ma anche della sua crucialità e specificità italiana per i prossimi anni – questo breve contributo intende proporre alcuni passaggi metodologici per affrontare, oggi, una dismissione aziendale, inquadrandone però la questione almeno entro tre principali direzioni: i) la prima che considera un approccio sistemico, senza cui non è possibile integrare competenze specialistiche e settoriali (organizzazione aziendale, analisi di mercato, progettazione tecnica, vincoli urbanistici, piani finanziari, etc); ii) la seconda che non limita la riconversione aziendale dentro anacronistici confini privati, ma apre ad una visione strategica e civile che richiede quindi un rinnovato committment pubblico e una inedita partecipazione sociale in grado di elaborare un piano di sviluppo condiviso; iii) la terza che concerne il ripensamento dello sviluppo locale dalla già sperimentata inventiva imprenditoriale nella produzione di beni privati, alla capacità di produrre beni collettivi dove qualità sociale e capacità di cooperazione di soggetti reali diventano la misura di quella innovazione di territorio indispensabile per produrre valore, lavoro, valori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.