Il testo ricostruisce il laboratorio filosofico di Plessner, e in particolare il modo in cui in esso si definisce il plesso concettuale e semantico dell’“imitazione”, del fenomeno che, generalizzando ciò che scrive lo stesso Plessner a proposito del ‘rifare copiandoli’ la mimica facciale e i gesti degli altri uomini, “inquieta sempre di nuovo la riflessione filosofica”, a partire dalla partizione tra linguaggio ed espressione mimica, dalla distinzione tra intrusione del segno nel gesto e capacità responsiva della vita emotiva nella relazione con il corpo proprio, attraverso la definizione di una antropologia dell’imitazione intorno al caposaldo della reciprocità di sguardo e schema corporeo, e attraverso l’illustrazione dell’ontogenesi e della tipologia dell’atto imitatorio come monopolio umano, fino a contornare la “condizione umana” che discende dal processo di personificazione e incorporazione e mostra la pervasività dei fenomeni di imitazione, mascheramento, recitazione, e ad abbozzare, in conclusione, un bilancio dei rapporti tra il campo dell’imitazione plessneriana così circoscritto e la più ampia discussione sul problema della mimesis.
A. Borsari (2005). Mimica e antropologia dell’imitazione. Il problema della mimesis nella filosofia di Helmuth Plessner. Soveria Mannelli : Rubbettino editore.
Mimica e antropologia dell’imitazione. Il problema della mimesis nella filosofia di Helmuth Plessner
BORSARI, ANDREA
2005
Abstract
Il testo ricostruisce il laboratorio filosofico di Plessner, e in particolare il modo in cui in esso si definisce il plesso concettuale e semantico dell’“imitazione”, del fenomeno che, generalizzando ciò che scrive lo stesso Plessner a proposito del ‘rifare copiandoli’ la mimica facciale e i gesti degli altri uomini, “inquieta sempre di nuovo la riflessione filosofica”, a partire dalla partizione tra linguaggio ed espressione mimica, dalla distinzione tra intrusione del segno nel gesto e capacità responsiva della vita emotiva nella relazione con il corpo proprio, attraverso la definizione di una antropologia dell’imitazione intorno al caposaldo della reciprocità di sguardo e schema corporeo, e attraverso l’illustrazione dell’ontogenesi e della tipologia dell’atto imitatorio come monopolio umano, fino a contornare la “condizione umana” che discende dal processo di personificazione e incorporazione e mostra la pervasività dei fenomeni di imitazione, mascheramento, recitazione, e ad abbozzare, in conclusione, un bilancio dei rapporti tra il campo dell’imitazione plessneriana così circoscritto e la più ampia discussione sul problema della mimesis.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.