Anche in Italia, la «memoria» è diventata un tema della discussione pubblica, e l’imperativo «Ricorda!», legato alla trasmissione e all’identità delle culture, è assurto a monito per l’umanità di fronte agli orrori del XX secolo, alla sua «memoria del male e tentazione del bene». D’altro canto, l’introduzione di nuove tecniche di immagazinamento dei dati su base informatica ha reso disponibile una pressoché illimitata possibilità di raccolta di informazioni e archiviazione di memoria della quale Internet rappresenta la virtuale accessibilità indefinita, imponendo tuttavia di interrogarsi sulle forme di discernimento e strutturazione del ricordo, sulla contemporanea necessità di memoria e oblio di fronte al rischio di paralisi della conoscenza e alla sua inefficacia per l’azione causati dalla saturazione e dall’eccesso dei dati a disposizione. Inoltre, le nuove ricerche sulla fisiologia della memoria legate ai recenti tumultuosi sviluppi degli studi sul cervello e sui neurotrasmettitori, i modelli psicologici che definiscono la regolazione di ricordo e oblio, dalla psicanalisi al cognitivismo e al connessionismo, la pressione sulla ricerca medica indotta dall’inedita diffusione di patologie della memoria come la demenza di Alzheimer e delle loro devastanti conseguenze sulle vite individuali e sull’organizzazione sociale, hanno modificato in profondità e complicato la rappresentazione scientifica del fenomeno. E neppure i tradizionali campi di analisi della trasmissione della memoria culturale (a sua volta complicata dalla trasformazione epocale della mondializzazione), delle letterature, dei modelli pedagogici, delle ipotesi filosofiche sono rimasti immuni dalla spinta problematica proveniente da queste tre grandi correnti di sviluppo della ricerca e sono stati costretti a riformulare la propria impostazione, rivedere criteri di rilevanza e strategie conoscitive. Memoria e ricordo hanno quindi assunto un ruolo centrale in numerosi ambiti del sapere, ma nonostante il tema di fondo e l’oggetto di ricerca comune gli approcci e le tematiche delle diverse direzioni di ricerca ancora lontani gli uni dagli altri. Allo scopo di ricondurli a un quadro comune, questo lessico interdisciplinare presenta il vasto campo delle ricerche sulla memoria nella sua molteplicità storica e teorica. Con oltre 450 lemmi aggiornati alle più recenti acquisizioni disciplinari (con relative bibliografie di riferimento) e firmati dai maggiori studiosi tedeschi dell’argomento, esso copre sei discipline di riferimento nelle quali sono studiati il ricordo e la memoria: scienze della cultura, scienze della comunicazione e dei media, neurobiologia, pedagogia, filosofia e psicologia. Grazie anche ai numerosi rimandi trasversali e alla convergenza del contributo di discipline diverse nei singoli lemmi, la ricerca dispone per la prima volta in questa opera di consultazione di una piattaforma comune che consente anche al lettore non specialista l’accesso all’informazione, all’orientamento e alla comprensione dei diversi aspetti degli studi sulla memoria e sul ricordo.

A. Borsari (2004). Dizionario della memoria e del ricordo. Milano : BRUNO MONDADORI.

Dizionario della memoria e del ricordo

BORSARI, ANDREA
2004

Abstract

Anche in Italia, la «memoria» è diventata un tema della discussione pubblica, e l’imperativo «Ricorda!», legato alla trasmissione e all’identità delle culture, è assurto a monito per l’umanità di fronte agli orrori del XX secolo, alla sua «memoria del male e tentazione del bene». D’altro canto, l’introduzione di nuove tecniche di immagazinamento dei dati su base informatica ha reso disponibile una pressoché illimitata possibilità di raccolta di informazioni e archiviazione di memoria della quale Internet rappresenta la virtuale accessibilità indefinita, imponendo tuttavia di interrogarsi sulle forme di discernimento e strutturazione del ricordo, sulla contemporanea necessità di memoria e oblio di fronte al rischio di paralisi della conoscenza e alla sua inefficacia per l’azione causati dalla saturazione e dall’eccesso dei dati a disposizione. Inoltre, le nuove ricerche sulla fisiologia della memoria legate ai recenti tumultuosi sviluppi degli studi sul cervello e sui neurotrasmettitori, i modelli psicologici che definiscono la regolazione di ricordo e oblio, dalla psicanalisi al cognitivismo e al connessionismo, la pressione sulla ricerca medica indotta dall’inedita diffusione di patologie della memoria come la demenza di Alzheimer e delle loro devastanti conseguenze sulle vite individuali e sull’organizzazione sociale, hanno modificato in profondità e complicato la rappresentazione scientifica del fenomeno. E neppure i tradizionali campi di analisi della trasmissione della memoria culturale (a sua volta complicata dalla trasformazione epocale della mondializzazione), delle letterature, dei modelli pedagogici, delle ipotesi filosofiche sono rimasti immuni dalla spinta problematica proveniente da queste tre grandi correnti di sviluppo della ricerca e sono stati costretti a riformulare la propria impostazione, rivedere criteri di rilevanza e strategie conoscitive. Memoria e ricordo hanno quindi assunto un ruolo centrale in numerosi ambiti del sapere, ma nonostante il tema di fondo e l’oggetto di ricerca comune gli approcci e le tematiche delle diverse direzioni di ricerca ancora lontani gli uni dagli altri. Allo scopo di ricondurli a un quadro comune, questo lessico interdisciplinare presenta il vasto campo delle ricerche sulla memoria nella sua molteplicità storica e teorica. Con oltre 450 lemmi aggiornati alle più recenti acquisizioni disciplinari (con relative bibliografie di riferimento) e firmati dai maggiori studiosi tedeschi dell’argomento, esso copre sei discipline di riferimento nelle quali sono studiati il ricordo e la memoria: scienze della cultura, scienze della comunicazione e dei media, neurobiologia, pedagogia, filosofia e psicologia. Grazie anche ai numerosi rimandi trasversali e alla convergenza del contributo di discipline diverse nei singoli lemmi, la ricerca dispone per la prima volta in questa opera di consultazione di una piattaforma comune che consente anche al lettore non specialista l’accesso all’informazione, all’orientamento e alla comprensione dei diversi aspetti degli studi sulla memoria e sul ricordo.
2004
649
8842498327
A. Borsari (2004). Dizionario della memoria e del ricordo. Milano : BRUNO MONDADORI.
A. Borsari
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/399799
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