Al centro di questa monografia vi sono gli immaginari di un gruppo di ragazzi di origine straniera, tutti pugili dilettanti di una palestra di boxe della Bolognina, quartiere della prima periferia bolognese. Entrare in questa palestra nata nel 1950 ha significato fare i conti con cinquant'anni di pugilato a Bologna, con la storia di uno sport nato nei circoli del Dopolavoro operaio, con la cultura della socialità e del tempo libero in uno dei territori più "popolari" della città. Per questa società pugilistica hanno combattuto, infatti, molti operai che lavoravano nelle numerose fabbriche metalmeccaniche che hanno caratterizzato il territorio della Bolognina. Dall'inizio degli anni Ottanta, con la chiusura delle fabbriche metalmeccaniche e con il contemporaneo arrivo nel quartiere dei primi immigrati — la Bolognina è oggi il territorio in cui la loro presenza in città è più significativa —, la palestra ha aperto le porte a pugili di origine non italiana, cambiando i metodi di insegnamento, i tempi di allenamento, la stessa organizzazione sociale. Oggi i giovani pugili che vi si allenano sono adolescenti, dai 12 ai 25 anni, che in parte frequentano la scuola, gli istituti tecnici della Bolognina, in parte sono alle prese con le prime esperienze nel mondo del lavoro. Le loro storie sono al centro di questo libro in cui una palestra di boxe è utilizzata come finestra per leggere le trasformazioni che hanno caratterizzato questa prima periferia di Bologna negli ultimi anni.
Antonelli F, Scandurra G (2010). Tranvieri. etnografia di una palestra di pugilato. Roma : ARACNE editrice Srl.
Tranvieri. etnografia di una palestra di pugilato
ANTONELLI, FULVIA;
2010
Abstract
Al centro di questa monografia vi sono gli immaginari di un gruppo di ragazzi di origine straniera, tutti pugili dilettanti di una palestra di boxe della Bolognina, quartiere della prima periferia bolognese. Entrare in questa palestra nata nel 1950 ha significato fare i conti con cinquant'anni di pugilato a Bologna, con la storia di uno sport nato nei circoli del Dopolavoro operaio, con la cultura della socialità e del tempo libero in uno dei territori più "popolari" della città. Per questa società pugilistica hanno combattuto, infatti, molti operai che lavoravano nelle numerose fabbriche metalmeccaniche che hanno caratterizzato il territorio della Bolognina. Dall'inizio degli anni Ottanta, con la chiusura delle fabbriche metalmeccaniche e con il contemporaneo arrivo nel quartiere dei primi immigrati — la Bolognina è oggi il territorio in cui la loro presenza in città è più significativa —, la palestra ha aperto le porte a pugili di origine non italiana, cambiando i metodi di insegnamento, i tempi di allenamento, la stessa organizzazione sociale. Oggi i giovani pugili che vi si allenano sono adolescenti, dai 12 ai 25 anni, che in parte frequentano la scuola, gli istituti tecnici della Bolognina, in parte sono alle prese con le prime esperienze nel mondo del lavoro. Le loro storie sono al centro di questo libro in cui una palestra di boxe è utilizzata come finestra per leggere le trasformazioni che hanno caratterizzato questa prima periferia di Bologna negli ultimi anni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.