Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (1813-1901), Gerardo Guccini ha realizzato la drammaturgia dello spettacolo "Verdi, narrar cantando" messo in scena da Marco Paolini e dal violoncellista Mario Brunello. Il lavoro ha tratteggiato un ritratto non scontato del Maestro e attento in particolare alla dimensione drammatica e teatrale della sua arte. Verdi non è solo un musicista, è un uomo di teatro che pensa a un disegno generale e poi ne cura ogni dettaglio per arrivare a un effetto mirato. La storia viene narrata dalle parole e dalla musica, ma niente di superfluo deve essere lasciato, per il solo gusto del bello o per l’esibizione della tecnica. Verdi dunque pensa a uno spettacolo globale ed essenziale; il risultato è straordinario perché egli inventa qualcosa che sembra molto più antico di lui. Le sue opere diventano tradizione da subito, la gente lo canta anche se non è andata a teatro, la sua popolarità è pari a quella di Garibaldi. Da queste suggestioni nasce l’idea di scoprire Verdi non solo dal punto di vista del musicista, ma da quello dell’uomo di teatro, per rivelarne la personalità e l’influenza sulla cultura italiana. La drammaturgia di Guccini ha selezionato documenti e problematiche confluiti nella realizzazione scenica: le tracce lasciate dal rapporto Verdi-Salvini, gli appunti del Maestro sullo spartito del "Lohengrin", le sue idee sugli attori e gli attori-cantanti, le testimonianze su Verdi alle prove e sulla ricezione popolare della sua opera. Per quanto riguarda i legami fra l'opera verdiana e la nascente cultura delle avanguardie, la drammaturgia dello spettacolo si è riferita all'articolo di Filippo Tommaso Marinetti sui funerali del Maestro. Importante, per la drammaturgia dello spettacolo l'individuazione dei temi musicali.Il violoncello di Brunello ci porterà nel mondo dei temi più popolari di Verdi, illustrando arie e parti delle opere entrate a far parte della nostra tradizione culturale. Per sottolineare il tenace legame fra l'opera verdiana e la tradizione italiana, l’esecuzione dei cori di alcune opere è stata affidata al pubblico in sala, accompagnato dall’armonium di Stefano Nanni, e guidato da Francesca Breschi.

Verdi, narrar cantando

GUCCINI, GERARDO
2013

Abstract

Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (1813-1901), Gerardo Guccini ha realizzato la drammaturgia dello spettacolo "Verdi, narrar cantando" messo in scena da Marco Paolini e dal violoncellista Mario Brunello. Il lavoro ha tratteggiato un ritratto non scontato del Maestro e attento in particolare alla dimensione drammatica e teatrale della sua arte. Verdi non è solo un musicista, è un uomo di teatro che pensa a un disegno generale e poi ne cura ogni dettaglio per arrivare a un effetto mirato. La storia viene narrata dalle parole e dalla musica, ma niente di superfluo deve essere lasciato, per il solo gusto del bello o per l’esibizione della tecnica. Verdi dunque pensa a uno spettacolo globale ed essenziale; il risultato è straordinario perché egli inventa qualcosa che sembra molto più antico di lui. Le sue opere diventano tradizione da subito, la gente lo canta anche se non è andata a teatro, la sua popolarità è pari a quella di Garibaldi. Da queste suggestioni nasce l’idea di scoprire Verdi non solo dal punto di vista del musicista, ma da quello dell’uomo di teatro, per rivelarne la personalità e l’influenza sulla cultura italiana. La drammaturgia di Guccini ha selezionato documenti e problematiche confluiti nella realizzazione scenica: le tracce lasciate dal rapporto Verdi-Salvini, gli appunti del Maestro sullo spartito del "Lohengrin", le sue idee sugli attori e gli attori-cantanti, le testimonianze su Verdi alle prove e sulla ricezione popolare della sua opera. Per quanto riguarda i legami fra l'opera verdiana e la nascente cultura delle avanguardie, la drammaturgia dello spettacolo si è riferita all'articolo di Filippo Tommaso Marinetti sui funerali del Maestro. Importante, per la drammaturgia dello spettacolo l'individuazione dei temi musicali.Il violoncello di Brunello ci porterà nel mondo dei temi più popolari di Verdi, illustrando arie e parti delle opere entrate a far parte della nostra tradizione culturale. Per sottolineare il tenace legame fra l'opera verdiana e la tradizione italiana, l’esecuzione dei cori di alcune opere è stata affidata al pubblico in sala, accompagnato dall’armonium di Stefano Nanni, e guidato da Francesca Breschi.
2013
G. Guccini
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