Oggetto di questo intervento è esaminare gli effetti dell’introdu-zione delle modalità lavorative “non standard” sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro, in Italia, in termini di stabilità, reddito, soddisfazione personale, garanzie sociali, crescita professionale ed esclusione sociale. Particolare rilievo ho dato alla differenziazione territoriale grazie alla quale è, a mio avviso, possibile cogliere dinamiche anticipatrici e, per certi aspetti, preoccupanti di fenomeni non ancora uniformemente diffusi sul territorio nazionale. Ho privilegiato, poi, una prospettiva di medio periodo, attraverso la quale ho cercato di ricostruire l’evoluzione dell’occupazione “atipica” femminile a partire dagli anni Novanta in stretta correlazione con l’andamento complessivo dell’occupazione tipica e “atipica”. Due aspetti sono stati analizzati in modo privilegiato fra le tante tipologie di flessibilità: l’evoluzione del part-time femminile e del suo grado di volontarietà, e l’impatto delle collaborazioni coordinate e continuative sull’occupazione femminile.
Eloisa Betti (2004). Donne e precarietà del lavoro in Italia: alcune serie di dati significativi. Roma : Carocci.
Donne e precarietà del lavoro in Italia: alcune serie di dati significativi
BETTI, ELOISA
2004
Abstract
Oggetto di questo intervento è esaminare gli effetti dell’introdu-zione delle modalità lavorative “non standard” sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro, in Italia, in termini di stabilità, reddito, soddisfazione personale, garanzie sociali, crescita professionale ed esclusione sociale. Particolare rilievo ho dato alla differenziazione territoriale grazie alla quale è, a mio avviso, possibile cogliere dinamiche anticipatrici e, per certi aspetti, preoccupanti di fenomeni non ancora uniformemente diffusi sul territorio nazionale. Ho privilegiato, poi, una prospettiva di medio periodo, attraverso la quale ho cercato di ricostruire l’evoluzione dell’occupazione “atipica” femminile a partire dagli anni Novanta in stretta correlazione con l’andamento complessivo dell’occupazione tipica e “atipica”. Due aspetti sono stati analizzati in modo privilegiato fra le tante tipologie di flessibilità: l’evoluzione del part-time femminile e del suo grado di volontarietà, e l’impatto delle collaborazioni coordinate e continuative sull’occupazione femminile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.