ARCHE LOGOU è il primo studio sinottico dedicato alle scene introduttive o proemi dei dialoghi platonici con lo scopo di indagarne il significato filosofico. Nella loro varietà di colori e nelle complesse architetture che li rendono unici e irriducibili gli uni agli altri, i proemi platonici non sono soltanto dei «sentieri di fiori» tracciati per accompagnare il lettore verso «le spine e i cardi» delle argomentazioni metafisiche, come li definì Hegel. Queste scene vive di indubbio valore letterario non sono un semplice ornamento dei contenuti della filosofia di Platone, ma una sapiente allusione al significato della sua scrittura dialettica e del suo anonimato d’autore. Platone ha scelto di scrivere dialoghi filosofici anonimi, dunque non udiamo mai la sua voce esprimersi sulle questioni di grande importanza discusse da Socrate e dagli altri personaggi. La tesi di questo libro è che i proemi siano il luogo in cui Platone ha invece deciso di far udire, in modo allusivo, la sua voce: non sui singoli contenuti della dottrina, ma sulla forma e il senso della sua filosofia scritta. Reinterpretando la tradizionale funzione degli esordi, i proemi platonici custodiscono questo messaggio d’autore per i lettori a esso affini.
Carlotta Capuccino (2014). ΑΡΧΗ ΛΟΓΟΥ: Sui proemi platonici e il loro significato filosofico. Firenze : Olschki.
ΑΡΧΗ ΛΟΓΟΥ: Sui proemi platonici e il loro significato filosofico
CAPUCCINO, CARLOTTA
2014
Abstract
ARCHE LOGOU è il primo studio sinottico dedicato alle scene introduttive o proemi dei dialoghi platonici con lo scopo di indagarne il significato filosofico. Nella loro varietà di colori e nelle complesse architetture che li rendono unici e irriducibili gli uni agli altri, i proemi platonici non sono soltanto dei «sentieri di fiori» tracciati per accompagnare il lettore verso «le spine e i cardi» delle argomentazioni metafisiche, come li definì Hegel. Queste scene vive di indubbio valore letterario non sono un semplice ornamento dei contenuti della filosofia di Platone, ma una sapiente allusione al significato della sua scrittura dialettica e del suo anonimato d’autore. Platone ha scelto di scrivere dialoghi filosofici anonimi, dunque non udiamo mai la sua voce esprimersi sulle questioni di grande importanza discusse da Socrate e dagli altri personaggi. La tesi di questo libro è che i proemi siano il luogo in cui Platone ha invece deciso di far udire, in modo allusivo, la sua voce: non sui singoli contenuti della dottrina, ma sulla forma e il senso della sua filosofia scritta. Reinterpretando la tradizionale funzione degli esordi, i proemi platonici custodiscono questo messaggio d’autore per i lettori a esso affini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.