Marzabotto è la città etrusca meglio conservata. Fondata su principi astronomici attorno al 500 a.C., la città conserva intatto l'impianto urbano, restituendo alla conoscenza i settori abitativi, le aree sacre e le necropoli. Marzabotto, il cui nome antico era Kainua, è l'unica città etrusca per la quale è possibile ricostruire in tutte le sue tappe il rituale di fondazione, che ha lasciato tracce sul terreno ed è riflesso nella forma urbana. L'evidenza archeologica, pur straordinariamente importante sul piano scientifico, è però di scarso impatto poiché non conservata negli alzati ma solo al livello dei muri di fondazione. Il progetto, che si inserisce in una consolidata attività di scavo e di studio della Cattedra di Etruscologia di Bologna, mira dunque alla ricostruzione filologica delle strutture architettoniche antiche, restituite alla evidenza secondo le più innovative tecnologie transmediali, che traducono l'esigenza di dotare l'area archeologica ed il museo di adeguati sistemi di percezione e di divulgazione della realtà archeologica ricostruita nei suoi molteplici aspetti. Lo studio analitico delle strutture antiche si coniuga con l'approccio delle tecnologie digitali applicate al patrimonio culturale e finalizzate alla documentazione e alla fruizione dei dati restituiti. Il progetto si inserisce così a pieno titolo nel dibattito internazionale più attuale sui Beni Culturali, incentrato sui temi del Virtual Cultural Heritage e, per quel che riguarda questo progetto, in particolare sulle ricostruzioni 3D per fruizioni con tecniche di Augmented Reality e via Web. L'obiettivo di questo progetto è dunque la sperimentazione di sistemi integrati di comunicazione di contenuti ed informazioni desunti dallo studio del contesto. Il carattere innovativo del progetto, che va al di là della ricostruzione virtuale della città antica (prassi ormai consolidata nei siti archeologici), emerge dalla volontà di commisurare la comunicazione alle specifiche caratteristiche del contesto e al target differenziato dei fruitori e di sperimentare tecnologie utili alla immersione in una realtà complessa perduta ma ricostruibile nei suoi aspetti più concreti e persino nei suoi apparati ideologici e rituali. A tal fine il progetto si fonda sul dialogo tra archeologi (Sezione di Archeologia del DiSCi di Bologna), architetti, ingegneri ed informatici (CINECA Consorzio interuniversitario e SILAB del Dipartimento di Architettura di Bologna). Il progetto mira a valorizzare il sito archeologico non solo per la sua alta valenza culturale, ma anche sul piano dello sviluppo commerciale e turistico, favorendo le politiche di crescita territoriale e trovando in questo la piena condivisione degli Enti di tutela (Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Emilia Romagna, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia Romagna) e di gestione politica ed economica (Comune di Marzabotto, Provincia di Bologna), che sono partner a sostegno di questo progetto.

Simone Garagnani (2014). KAINUA. Restituire, percepire, divulgare l'assente. Tecnologie transmediali per la città etrusca di Marzabotto.

KAINUA. Restituire, percepire, divulgare l'assente. Tecnologie transmediali per la città etrusca di Marzabotto

GARAGNANI, SIMONE
2014

Abstract

Marzabotto è la città etrusca meglio conservata. Fondata su principi astronomici attorno al 500 a.C., la città conserva intatto l'impianto urbano, restituendo alla conoscenza i settori abitativi, le aree sacre e le necropoli. Marzabotto, il cui nome antico era Kainua, è l'unica città etrusca per la quale è possibile ricostruire in tutte le sue tappe il rituale di fondazione, che ha lasciato tracce sul terreno ed è riflesso nella forma urbana. L'evidenza archeologica, pur straordinariamente importante sul piano scientifico, è però di scarso impatto poiché non conservata negli alzati ma solo al livello dei muri di fondazione. Il progetto, che si inserisce in una consolidata attività di scavo e di studio della Cattedra di Etruscologia di Bologna, mira dunque alla ricostruzione filologica delle strutture architettoniche antiche, restituite alla evidenza secondo le più innovative tecnologie transmediali, che traducono l'esigenza di dotare l'area archeologica ed il museo di adeguati sistemi di percezione e di divulgazione della realtà archeologica ricostruita nei suoi molteplici aspetti. Lo studio analitico delle strutture antiche si coniuga con l'approccio delle tecnologie digitali applicate al patrimonio culturale e finalizzate alla documentazione e alla fruizione dei dati restituiti. Il progetto si inserisce così a pieno titolo nel dibattito internazionale più attuale sui Beni Culturali, incentrato sui temi del Virtual Cultural Heritage e, per quel che riguarda questo progetto, in particolare sulle ricostruzioni 3D per fruizioni con tecniche di Augmented Reality e via Web. L'obiettivo di questo progetto è dunque la sperimentazione di sistemi integrati di comunicazione di contenuti ed informazioni desunti dallo studio del contesto. Il carattere innovativo del progetto, che va al di là della ricostruzione virtuale della città antica (prassi ormai consolidata nei siti archeologici), emerge dalla volontà di commisurare la comunicazione alle specifiche caratteristiche del contesto e al target differenziato dei fruitori e di sperimentare tecnologie utili alla immersione in una realtà complessa perduta ma ricostruibile nei suoi aspetti più concreti e persino nei suoi apparati ideologici e rituali. A tal fine il progetto si fonda sul dialogo tra archeologi (Sezione di Archeologia del DiSCi di Bologna), architetti, ingegneri ed informatici (CINECA Consorzio interuniversitario e SILAB del Dipartimento di Architettura di Bologna). Il progetto mira a valorizzare il sito archeologico non solo per la sua alta valenza culturale, ma anche sul piano dello sviluppo commerciale e turistico, favorendo le politiche di crescita territoriale e trovando in questo la piena condivisione degli Enti di tutela (Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Emilia Romagna, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia Romagna) e di gestione politica ed economica (Comune di Marzabotto, Provincia di Bologna), che sono partner a sostegno di questo progetto.
2014
2014
Simone Garagnani (2014). KAINUA. Restituire, percepire, divulgare l'assente. Tecnologie transmediali per la città etrusca di Marzabotto.
Simone Garagnani
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