Il presente progetto studierà le risposte molecolari all'esposizione ambientale a Cu e Cd in teleostei e molluschi dei mari italiani. Negli ultimi anni, nell'ambito della medicina veterinaria, si è dimostrato un interesse crescente verso la salute e la qualità di pesci e molluschi. L'interesse è principalmente collegabile sia all'aumentato consumo di prodotti ittici, conseguente ad esempio al problema della BSE, sia all'impiego di alcune specie di pesci e molluschi come modelli sperimentali; infine, alcune specie sono anche considerate come animali da compagnia. In molti animali marini, il metabolismo e l'omeostasi di Cu e Cd a livello cellulare sono ancora poco studiati. Il Cu è un metallo traccia essenziale nei sistemi biologici, in quanto cofattore di alcuni importanti metallo-enzimi, tuttavia può diventare estremamente tossico qualora i sistemi di omeostasi non riescano a far fronte all'aumento della sua concentrazione; il Cd invece viene studiato soprattutto per la sua tossicità. Nella presente ricerca verranno utilizzate tre specie di teleostei (orata, branzino e cefalo) diffuse nelle acque del Mediterraneo e oggetto di acquacoltura. Inoltre, verranno considerate anche due specie di bivalvi, una (mitilo) in quanto importante fonte alimentare per l'uomo e animale modello in studi ecotossicologici, l'altra (scafarca) in quanto animale bentonico a diretto contatto con i sedimenti. I campioni verranno prelevati da tre aree del Mediterraneo vicine a zone altamente industrializzate e coltivate; queste tre zone di mare sono anche caratterizzate da una alta produttività di pesci e molluschi. Le ricerche saranno svolte utilizzando: AAS per la determinazione dei metalli; metodi cromatografici, Western blotting, elettroforesi e metodiche spettrofotometriche uv-vis per isolare e caratterizzare metallo-proteine ed enzimi e quantificare lo stress ossidativo; PCR e Northern blotting per gli acidi nucleici; Comet assay per valutare il danno al DNA. Le ricerche proposte in questo progetto permetteranno di: a) determinare alcuni parametri biochimici e tossicologici (concentrazione dei metalli nei tessuti, metallotioneina, danni al DNA, enzimi dello stress ossidativo) in pesci e molluschi campionati direttamente dall'ambiente; b) confrontare questi parametri con quelli ottenuti nelle stesse specie esposte a Cu e Cd in condizioni controllate; l'esposizione ai metalli verrà effettuata aggiungendo Cu e Cd nel mangime (pesci) o nell'acqua (pesci e molluschi); c) approfondire i meccanismi molecolari alla base del metabolismo di Cu e Cd tramite approccio genomico e proteomico; d) valutare i rischi connessi con il consumo di questi alimenti da parte dell'uomo; e) valutare le concentrazioni ottimali di Cu nelle diete artificiali per orate e branzini di allevamento. Il coinvolgimento delle tre Unità Operative scelte trova motivazione nelle loro differenti competenze in campo sperimentale: biochimica delle metallo-proteine (Bologna), danni al DNA (Camerino), tossicologia dei metalli pesanti (Napoli); tali competenze permette di affrontare la sperimentazione da un punto di vista interdisciplinare.
Carpenè E. (2006). Basi molecolari delle risposte cellulari al rame e al cadmio in animali acquatici di interesse veterinario (Progetto biennale 2006-2007).
Basi molecolari delle risposte cellulari al rame e al cadmio in animali acquatici di interesse veterinario (Progetto biennale 2006-2007)
CARPENE', EMILIO
2006
Abstract
Il presente progetto studierà le risposte molecolari all'esposizione ambientale a Cu e Cd in teleostei e molluschi dei mari italiani. Negli ultimi anni, nell'ambito della medicina veterinaria, si è dimostrato un interesse crescente verso la salute e la qualità di pesci e molluschi. L'interesse è principalmente collegabile sia all'aumentato consumo di prodotti ittici, conseguente ad esempio al problema della BSE, sia all'impiego di alcune specie di pesci e molluschi come modelli sperimentali; infine, alcune specie sono anche considerate come animali da compagnia. In molti animali marini, il metabolismo e l'omeostasi di Cu e Cd a livello cellulare sono ancora poco studiati. Il Cu è un metallo traccia essenziale nei sistemi biologici, in quanto cofattore di alcuni importanti metallo-enzimi, tuttavia può diventare estremamente tossico qualora i sistemi di omeostasi non riescano a far fronte all'aumento della sua concentrazione; il Cd invece viene studiato soprattutto per la sua tossicità. Nella presente ricerca verranno utilizzate tre specie di teleostei (orata, branzino e cefalo) diffuse nelle acque del Mediterraneo e oggetto di acquacoltura. Inoltre, verranno considerate anche due specie di bivalvi, una (mitilo) in quanto importante fonte alimentare per l'uomo e animale modello in studi ecotossicologici, l'altra (scafarca) in quanto animale bentonico a diretto contatto con i sedimenti. I campioni verranno prelevati da tre aree del Mediterraneo vicine a zone altamente industrializzate e coltivate; queste tre zone di mare sono anche caratterizzate da una alta produttività di pesci e molluschi. Le ricerche saranno svolte utilizzando: AAS per la determinazione dei metalli; metodi cromatografici, Western blotting, elettroforesi e metodiche spettrofotometriche uv-vis per isolare e caratterizzare metallo-proteine ed enzimi e quantificare lo stress ossidativo; PCR e Northern blotting per gli acidi nucleici; Comet assay per valutare il danno al DNA. Le ricerche proposte in questo progetto permetteranno di: a) determinare alcuni parametri biochimici e tossicologici (concentrazione dei metalli nei tessuti, metallotioneina, danni al DNA, enzimi dello stress ossidativo) in pesci e molluschi campionati direttamente dall'ambiente; b) confrontare questi parametri con quelli ottenuti nelle stesse specie esposte a Cu e Cd in condizioni controllate; l'esposizione ai metalli verrà effettuata aggiungendo Cu e Cd nel mangime (pesci) o nell'acqua (pesci e molluschi); c) approfondire i meccanismi molecolari alla base del metabolismo di Cu e Cd tramite approccio genomico e proteomico; d) valutare i rischi connessi con il consumo di questi alimenti da parte dell'uomo; e) valutare le concentrazioni ottimali di Cu nelle diete artificiali per orate e branzini di allevamento. Il coinvolgimento delle tre Unità Operative scelte trova motivazione nelle loro differenti competenze in campo sperimentale: biochimica delle metallo-proteine (Bologna), danni al DNA (Camerino), tossicologia dei metalli pesanti (Napoli); tali competenze permette di affrontare la sperimentazione da un punto di vista interdisciplinare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.