Abito, abitudine, abitazione, abitato, habitat, habitus,… : è la cantilena dell’antropologia dell’abitare, quasi una nenìa che accompagna chi viaggia per l’Europa visitando regioni e città, processando ambienti e contemplando paesaggi, oppure raccogliendo oggetti d’uso e di memoria. Il volume narra quest’antropologia dell’abitare nell’universo europeo, di cui afferra trame intellegibili, percorribili, ed episodi di “architetture in viaggio” già mostrate in Aula Magna di S.Lucia, e rivisitate nella mostra in Sala Borsa a Bologna. Le architetture sono state privilegiate nella contemporaneità e nei contesti dinamici che le distinguono in questo momento storico turbolento che vive l’UE. Conseguono infatti a mobilità, dilemmi e forze che agitano i territori dell’uomo e muovono i luoghi di vita: radicamenti (identità) e movimenti (migrazioni e turismi, nomadismi e pendolarismi), ragioni (necessità) e aspirazioni (idealità), consuetudini (ricorrenze) e sorprese (singolarità). Il volume illustra esperienze urbane considerate esemplari, non inclina a visioni pessimiste perché si nutre di speranza progettuale, decifra opere architettoniche di riconosciuta qualità, capaci di dare senso all’abitare se integralmente intese. Ci si pone alla ricerca della Città Europea in rete, il cui disegno sembra affiorare dalla difficile ma possibile ricomposizione del puzzle europeo: lavorando sulla sintesi prospettica di città storiche di urbanità tradizionali (multi città), isole ormai inglobate come “navicelle e zattere” nelle reti di tecnopoli dove si registrano i fermenti dell’ipercittà globale. Il paradigma della Città Progetto assume i mille volti delle illimitate sostanze umane delle città di terra, cielo ed acqua.
A. Luccaroni, F.Fulvi (2011). Architetture in viaggio. Europa delle città. Bologna : EUROPE DIRECT.
Architetture in viaggio. Europa delle città
LUCCARONI, ANDREA;FULVI, FRANCESCO
2011
Abstract
Abito, abitudine, abitazione, abitato, habitat, habitus,… : è la cantilena dell’antropologia dell’abitare, quasi una nenìa che accompagna chi viaggia per l’Europa visitando regioni e città, processando ambienti e contemplando paesaggi, oppure raccogliendo oggetti d’uso e di memoria. Il volume narra quest’antropologia dell’abitare nell’universo europeo, di cui afferra trame intellegibili, percorribili, ed episodi di “architetture in viaggio” già mostrate in Aula Magna di S.Lucia, e rivisitate nella mostra in Sala Borsa a Bologna. Le architetture sono state privilegiate nella contemporaneità e nei contesti dinamici che le distinguono in questo momento storico turbolento che vive l’UE. Conseguono infatti a mobilità, dilemmi e forze che agitano i territori dell’uomo e muovono i luoghi di vita: radicamenti (identità) e movimenti (migrazioni e turismi, nomadismi e pendolarismi), ragioni (necessità) e aspirazioni (idealità), consuetudini (ricorrenze) e sorprese (singolarità). Il volume illustra esperienze urbane considerate esemplari, non inclina a visioni pessimiste perché si nutre di speranza progettuale, decifra opere architettoniche di riconosciuta qualità, capaci di dare senso all’abitare se integralmente intese. Ci si pone alla ricerca della Città Europea in rete, il cui disegno sembra affiorare dalla difficile ma possibile ricomposizione del puzzle europeo: lavorando sulla sintesi prospettica di città storiche di urbanità tradizionali (multi città), isole ormai inglobate come “navicelle e zattere” nelle reti di tecnopoli dove si registrano i fermenti dell’ipercittà globale. Il paradigma della Città Progetto assume i mille volti delle illimitate sostanze umane delle città di terra, cielo ed acqua.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.