Il Museo Casa Giorgione presenta una mostra dedicata a Carlo Scarpa e alla Tomba Brion di San Vito D’Altivole, capolavoro dell’architetto veneziano magistralmente raccontato e documentato dallo sguardo di Guidi Guidi. In passato ho ipotizzato che l’architettura di Scarpa non fosse solo da guardare, ma soprattutto macchina per guardare, attraverso cui vedere meglio. L’esposizione raccoglie una selezione di fotografie realizzate in oltre un decennio di lavoro dedicato al complesso della Tomba Brion e iniziato a seguito di un incarico affidatogli dal Canadian Centre for Architecture di Montréal, nel 1996. 
La mostra si articola in quattro sezioni che combinano i temi della luce e dell’ombra in relazione alla composizione dello spazio e del luogo progettato. Se le architetture di Carlo Scarpa coinvolgono, infatti, lo scorrere del tempo disegnando lo spazio con effetti di luce ed ombra che mutano al trascorrere delle stagioni, 
nel loro compiersi le molteplici configurazioni che ne derivano sembrano suggerire un’interazione continua tra i due opposti, sia nell’opera di Scarpa che di Guidi.
 Accanto alle 48 stampe a contatto di grande formato, le note e i disegni dell’autore, fondamentale apparato che consente di apprezzare la ricerca condotta nel corso delle frequenti visite all’opera scarpiana e di cogliere gli studi compiuti sull'architettura scarpiana, dall'insieme del complesso cimiteriale al dettaglio della composizione suddivisa in differenti luoghi tematici.

Carlo Scarpa. Tomba Brion

ROSSL, STEFANIA
2013

Abstract

Il Museo Casa Giorgione presenta una mostra dedicata a Carlo Scarpa e alla Tomba Brion di San Vito D’Altivole, capolavoro dell’architetto veneziano magistralmente raccontato e documentato dallo sguardo di Guidi Guidi. In passato ho ipotizzato che l’architettura di Scarpa non fosse solo da guardare, ma soprattutto macchina per guardare, attraverso cui vedere meglio. L’esposizione raccoglie una selezione di fotografie realizzate in oltre un decennio di lavoro dedicato al complesso della Tomba Brion e iniziato a seguito di un incarico affidatogli dal Canadian Centre for Architecture di Montréal, nel 1996. 
La mostra si articola in quattro sezioni che combinano i temi della luce e dell’ombra in relazione alla composizione dello spazio e del luogo progettato. Se le architetture di Carlo Scarpa coinvolgono, infatti, lo scorrere del tempo disegnando lo spazio con effetti di luce ed ombra che mutano al trascorrere delle stagioni, 
nel loro compiersi le molteplici configurazioni che ne derivano sembrano suggerire un’interazione continua tra i due opposti, sia nell’opera di Scarpa che di Guidi.
 Accanto alle 48 stampe a contatto di grande formato, le note e i disegni dell’autore, fondamentale apparato che consente di apprezzare la ricerca condotta nel corso delle frequenti visite all’opera scarpiana e di cogliere gli studi compiuti sull'architettura scarpiana, dall'insieme del complesso cimiteriale al dettaglio della composizione suddivisa in differenti luoghi tematici.
2013
Rossl S.
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