Concorso di idee per la realizzazione del nuovo centro civico integrato comprendente: sala polifunzionale (da adibire a sala riunioni, sala consiliare, sala teatrale), biblioteca, ambulatorio e archivio comunale, nuova sede degli uffici municipali, centrale termica. Porzione orientale della piccola unità amministrativa del dominio pavese denominata Siccomario, il comune di Travacò Siccomario si trova alla confluenza tra il Po ed il Ticino. I suoi limiti territoriali, compresi all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino, sono disegnati dagli elementi naturali dei corsi d’acqua. Il paesaggio, da questo punto di vista fortemente connotato, presenta elementi di rilevante interesse, testimonianza delle trasformazioni fisiche ed antropiche dei luoghi. In questo contesto la cascina si può definire come vero e proprio elemento di “modellamento” di un paesaggio solcato dal fitto reticolo delle acque. L’area di intervento si trova in corrispondenza del margine nord del capoluogo edificato, lungo la linea di demarcazione che definisce la zona di protezione speciale (ZPS) individuata e tutelata dal Parco Lombardo della Valle del Ticino. Il programma funzionale espresso dal bando prevede la definizione di tre elementi omogenei, indipendenti ma collegati, realizzabili distintamente nel tempo: 1. sala polifunzionale / teatrino / sala consiliare 2. biblioteca, ambulatorio e archivio comunale 3. edificio municipale. Il progetto accoglie la richiesta espressa dal bando interpretandola come occasione per l’organizzazione di un dispositivo progettuale basato sulla composizione di elementi singoli collocati all’interno di un “recinto” ai quali attribuire specifiche funzioni. Il recinto costituisce un evidente riferimento alla struttura a corte tipica delle cascine, ma si definisce anche come strumento che consente di individuare una modalità di definizione degli spazi che sostituisca all’idea di “separare” la volontà di “collegare”, di costruire relazioni, sia di carattere spaziale che formale. Aprendosi verso i lati sud e nord dell’area, esso ricerca una relazione diretta, da un lato con il parco giochi ed il nucleo consolidato del piccolo centro, collegandosi al sistema dei percorsi pavimentati esistenti per i quali si propone una integrazione e regolarizzazione, dall’altro con l’ampio paesaggio del Parco. Il limite viene così circoscritto da un vero e proprio involucro, ispessito lungo il lato sud dal piano della pensilina che definisce il “vestibolo” d’ingresso sul cortile alberato. All’interno tre oggetti distinti, tre volumi architettonici caratterizzati ciascuno da una differente struttura geometrica sono collegati da un percorso coperto che trova la sua origine nella pensilina d’ingresso. Il sistema riprende l’impianto delle dimore rurali a elementi giustapposti in cui i due corpi principali dell’abitazione e del rustico (stalla, fienile e porticati) sono individuabili come elementi autonomi ma collegati tra di loro e rivolti verso uno spazio aperto utilizzato come aia. Il progetto intende indagare le relazioni fra sistemi di elementi attraverso un dispositivo fondato sull’individuazione di assialità. Il recinto e i volumi al suo interno, organizzati secondo tale dispositivo, ricercano come nelle piazze italiane una forte riconoscibilità e cercano di costruire una mediazione tra il tessuto urbano esistente ed il territorio, immaginando un luogo costruito per la civile convivenza di una comunità.
F. GULINELLO, E. MUCELLI (2013). CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO CENTRO CIVICO INTEGRATO DI TRAVACÒ SICCOMARIO.
CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO CENTRO CIVICO INTEGRATO DI TRAVACÒ SICCOMARIO
GULINELLO, FRANCESCO;MUCELLI, ELENA
2013
Abstract
Concorso di idee per la realizzazione del nuovo centro civico integrato comprendente: sala polifunzionale (da adibire a sala riunioni, sala consiliare, sala teatrale), biblioteca, ambulatorio e archivio comunale, nuova sede degli uffici municipali, centrale termica. Porzione orientale della piccola unità amministrativa del dominio pavese denominata Siccomario, il comune di Travacò Siccomario si trova alla confluenza tra il Po ed il Ticino. I suoi limiti territoriali, compresi all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino, sono disegnati dagli elementi naturali dei corsi d’acqua. Il paesaggio, da questo punto di vista fortemente connotato, presenta elementi di rilevante interesse, testimonianza delle trasformazioni fisiche ed antropiche dei luoghi. In questo contesto la cascina si può definire come vero e proprio elemento di “modellamento” di un paesaggio solcato dal fitto reticolo delle acque. L’area di intervento si trova in corrispondenza del margine nord del capoluogo edificato, lungo la linea di demarcazione che definisce la zona di protezione speciale (ZPS) individuata e tutelata dal Parco Lombardo della Valle del Ticino. Il programma funzionale espresso dal bando prevede la definizione di tre elementi omogenei, indipendenti ma collegati, realizzabili distintamente nel tempo: 1. sala polifunzionale / teatrino / sala consiliare 2. biblioteca, ambulatorio e archivio comunale 3. edificio municipale. Il progetto accoglie la richiesta espressa dal bando interpretandola come occasione per l’organizzazione di un dispositivo progettuale basato sulla composizione di elementi singoli collocati all’interno di un “recinto” ai quali attribuire specifiche funzioni. Il recinto costituisce un evidente riferimento alla struttura a corte tipica delle cascine, ma si definisce anche come strumento che consente di individuare una modalità di definizione degli spazi che sostituisca all’idea di “separare” la volontà di “collegare”, di costruire relazioni, sia di carattere spaziale che formale. Aprendosi verso i lati sud e nord dell’area, esso ricerca una relazione diretta, da un lato con il parco giochi ed il nucleo consolidato del piccolo centro, collegandosi al sistema dei percorsi pavimentati esistenti per i quali si propone una integrazione e regolarizzazione, dall’altro con l’ampio paesaggio del Parco. Il limite viene così circoscritto da un vero e proprio involucro, ispessito lungo il lato sud dal piano della pensilina che definisce il “vestibolo” d’ingresso sul cortile alberato. All’interno tre oggetti distinti, tre volumi architettonici caratterizzati ciascuno da una differente struttura geometrica sono collegati da un percorso coperto che trova la sua origine nella pensilina d’ingresso. Il sistema riprende l’impianto delle dimore rurali a elementi giustapposti in cui i due corpi principali dell’abitazione e del rustico (stalla, fienile e porticati) sono individuabili come elementi autonomi ma collegati tra di loro e rivolti verso uno spazio aperto utilizzato come aia. Il progetto intende indagare le relazioni fra sistemi di elementi attraverso un dispositivo fondato sull’individuazione di assialità. Il recinto e i volumi al suo interno, organizzati secondo tale dispositivo, ricercano come nelle piazze italiane una forte riconoscibilità e cercano di costruire una mediazione tra il tessuto urbano esistente ed il territorio, immaginando un luogo costruito per la civile convivenza di una comunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.