Il capitolo si sofferma sull'analisi dei nuovi rischi sociali e delle politiche di welfare più utili per affrontarli. Per quanto riguarda il primo aspetto (nuovi rischi sociali), si sottolinea come nell’attuale epoca post-industriale, le condizioni socio-economiche sono cambiate profondamente: la maggior parte dei posti di lavoro è creato nel settore terziario; l’innalzamento dell’occupazione è soprattutto generato dall’aumento del lavoro femminile; la crescita economica è meno forte e più incerta rispetto ai gloriosi trent’anni post-bellici soprattutto per effetto della limitata produttività del lavoro nei servizi; i mutamenti tecnologici hanno minato la sicurezza dell’impiego di ampie quote di popolazione lavorativa e soprattutto delle persone con qualifiche professionali basse; la crescente competizione internazionale determinata dalla globalizzazione ha incrementato la flessibilità dei processi produttivi e l’instabilità delle carriere lavorative. Per quanto riguarda il secondo aspetto (nuove politiche), ci si sofferma su alcune aree di policy particolarmente adatte ad affrontare i nuovi rischi sociali: i servizi per l’impiego; i benefici per chi è senza lavoro; le forme di assistenza sociale per chi non può avvalersi di altri strumenti di compensazione; le politiche di conciliazione vita-lavoro; le forme di integrazione pubblico-privato con particolare riferimento al welfare contrattuale e aziendale.
Politiche di welfare e nuovi rischi sociali
RIZZA, ROBERTO
2014
Abstract
Il capitolo si sofferma sull'analisi dei nuovi rischi sociali e delle politiche di welfare più utili per affrontarli. Per quanto riguarda il primo aspetto (nuovi rischi sociali), si sottolinea come nell’attuale epoca post-industriale, le condizioni socio-economiche sono cambiate profondamente: la maggior parte dei posti di lavoro è creato nel settore terziario; l’innalzamento dell’occupazione è soprattutto generato dall’aumento del lavoro femminile; la crescita economica è meno forte e più incerta rispetto ai gloriosi trent’anni post-bellici soprattutto per effetto della limitata produttività del lavoro nei servizi; i mutamenti tecnologici hanno minato la sicurezza dell’impiego di ampie quote di popolazione lavorativa e soprattutto delle persone con qualifiche professionali basse; la crescente competizione internazionale determinata dalla globalizzazione ha incrementato la flessibilità dei processi produttivi e l’instabilità delle carriere lavorative. Per quanto riguarda il secondo aspetto (nuove politiche), ci si sofferma su alcune aree di policy particolarmente adatte ad affrontare i nuovi rischi sociali: i servizi per l’impiego; i benefici per chi è senza lavoro; le forme di assistenza sociale per chi non può avvalersi di altri strumenti di compensazione; le politiche di conciliazione vita-lavoro; le forme di integrazione pubblico-privato con particolare riferimento al welfare contrattuale e aziendale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.