Guido Guidi ha avuto e tutt’ora molto ha a che fare con l’Architettura, così come con il Paesaggio, fenomeno fisico strettamente connesso all’Architettura stessa e, purtroppo, anche all’edilizia. Anzi, forse il Paesaggio è esso stesso già Architettura. Qualche decennio fa, infatti, Emilio Sereni ha spiegato con chiarezza che il Paesaggio, di certo quello italiano, è l’esito di millenni di azione dell’uomo sul territorio, finalizzata a dominare la Natura, a renderla amica e ad utilizzarne le risorse, un agire che ha conferito al Paesaggio, soprattutto nell’agire passato, rilevanti qualità estetiche. Una analisi che può essere trasferita, con pochi aggiustamenti, anche all’Architettura, originata dalla necessità dell’Uomo di opporsi alla Natura, di proteggersi da essa e che, fin da subito, l’Uomo ha cercato di caratterizzare anche esteticamente. La ricerca di Guidi è testimone di un’attitudine particolare all’esplorazione di un Paesaggio che, come egli ama ricordare citando Cesare Zavattini, possiamo ancora chiamare della “qualsiesità”. Un Paesaggio che ricompone una sommatoria di elementi desunti da territori d’affezione ma anche appartenenti a luoghi diversi; essi rappresentano alcune volte l’esito di incontri casuali, altre volte il frutto di indagini scrupolose condotte con verifiche ripetute e costanti. Così la lettura attenta al dettaglio degli elementi, senza trascurare l’insieme delle parti che compongono il paesaggio, sembra esprimere attraverso la composizione di sequenze misurate l’insistenza di uno sguardo selettivo, identificativo del nostro contemporaneo.
Rossl S., Pretelli M. (2013). FotograFare Paesaggio, fotograFare Architettura. Roma : Postcart/iccd.
FotograFare Paesaggio, fotograFare Architettura
ROSSL, STEFANIA;PRETELLI, MARCO
2013
Abstract
Guido Guidi ha avuto e tutt’ora molto ha a che fare con l’Architettura, così come con il Paesaggio, fenomeno fisico strettamente connesso all’Architettura stessa e, purtroppo, anche all’edilizia. Anzi, forse il Paesaggio è esso stesso già Architettura. Qualche decennio fa, infatti, Emilio Sereni ha spiegato con chiarezza che il Paesaggio, di certo quello italiano, è l’esito di millenni di azione dell’uomo sul territorio, finalizzata a dominare la Natura, a renderla amica e ad utilizzarne le risorse, un agire che ha conferito al Paesaggio, soprattutto nell’agire passato, rilevanti qualità estetiche. Una analisi che può essere trasferita, con pochi aggiustamenti, anche all’Architettura, originata dalla necessità dell’Uomo di opporsi alla Natura, di proteggersi da essa e che, fin da subito, l’Uomo ha cercato di caratterizzare anche esteticamente. La ricerca di Guidi è testimone di un’attitudine particolare all’esplorazione di un Paesaggio che, come egli ama ricordare citando Cesare Zavattini, possiamo ancora chiamare della “qualsiesità”. Un Paesaggio che ricompone una sommatoria di elementi desunti da territori d’affezione ma anche appartenenti a luoghi diversi; essi rappresentano alcune volte l’esito di incontri casuali, altre volte il frutto di indagini scrupolose condotte con verifiche ripetute e costanti. Così la lettura attenta al dettaglio degli elementi, senza trascurare l’insieme delle parti che compongono il paesaggio, sembra esprimere attraverso la composizione di sequenze misurate l’insistenza di uno sguardo selettivo, identificativo del nostro contemporaneo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.