Si tratta di uno studio che affronta il tema il tema ancora poco indagato della donna e il cibo nella pittura europea dell'età moderna. L'archeologia del tema iconografico nell'Occidente cristiano si epifanizza nelle opposte polarità di Eva e Maria (da Lukas Cranach a Elisabetta Sirani). Nella seconda metà del Cinquecento è nel realismo descrittivo del mondo nordico che il tema iconografico si incarna in uno scenario quotidiano, nascondendo il significato moralistico nell'esibizione di segni reperiti nella più bassa vita materiale (da Pieter Bruegel il Vecchio a Vincenzo Campi e Bartolomeo Passerotti). Il riscatto del ruolo avviene nell'Olanda protestante del Seicento, dove la scena di genere del tardo Cinquecento controriformato si trasforma in "scena di conversazione" dove le protagoniste vivono la loro condizione femminile nell'atmosfera quieta della normale quotidianità: la grande lezione della pittura olandese si riflette negli esempi di Louise Moillon, Giuseppe Maria Crespi, fino a Chardin.
Tracce per un tema iconografico poco indagato: la donna e il cibo nella pittura dell'età moderna in Europa / Notes sur un thème iconographique guère étudié: la femme et la nourriture dans la peinture de l'époque moderne en Europe / V. Fortunati. - STAMPA. - (2005), pp. 58-63.
Tracce per un tema iconografico poco indagato: la donna e il cibo nella pittura dell'età moderna in Europa / Notes sur un thème iconographique guère étudié: la femme et la nourriture dans la peinture de l'époque moderne en Europe
FORTUNATI, VERA
2005
Abstract
Si tratta di uno studio che affronta il tema il tema ancora poco indagato della donna e il cibo nella pittura europea dell'età moderna. L'archeologia del tema iconografico nell'Occidente cristiano si epifanizza nelle opposte polarità di Eva e Maria (da Lukas Cranach a Elisabetta Sirani). Nella seconda metà del Cinquecento è nel realismo descrittivo del mondo nordico che il tema iconografico si incarna in uno scenario quotidiano, nascondendo il significato moralistico nell'esibizione di segni reperiti nella più bassa vita materiale (da Pieter Bruegel il Vecchio a Vincenzo Campi e Bartolomeo Passerotti). Il riscatto del ruolo avviene nell'Olanda protestante del Seicento, dove la scena di genere del tardo Cinquecento controriformato si trasforma in "scena di conversazione" dove le protagoniste vivono la loro condizione femminile nell'atmosfera quieta della normale quotidianità: la grande lezione della pittura olandese si riflette negli esempi di Louise Moillon, Giuseppe Maria Crespi, fino a Chardin.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.