Interpretando alcune delle categorie spaziali citate dal famoso scrittore George Perec Specie di spazi propone una successione di aree tematiche, che indagano il termine spazio. Nelle diverse variabili espressive l’immagine conserva un proprio valore intrinseco e insieme ad esso anche la capacità di aprire alla lettura di nuovi significati; le immagini possiedono infatti la capacità di modulare il loro contenuto in relazione alla composizione di sequenze spaziali, all’interpretazione di spazi fisici, all’elaborazione e alla trascrizione di spazi virtuali o ideali. Ogni tentativo di definizione di categorie spaziali o temporali coinvolge allora la ricerca mettendo in campo la classificazione, la catalogazione, la reinterpretazione di immagini e documenti del passato. Se, per la sua stessa natura, l’immagine possiede la capacità di porre interrogativi inediti rispetto ad una dimensione quotidiana del vivere, sia presente sia passata, appare naturale investigare intorno all’idea di spazio inteso come termine assoluto, come presenza percepita dall’individuo attraverso uno sguardo puro diretto al mondo. Perec invita porta a riflettere su ciò che la fotografia sembra per sua natura usualmente investigare, quel certo senso di imprevedibilità e di incertezza riconducibili di volta in volta alla misura dello spazio. Spazio che si genera da una relazione astratta tra osservatore e realtà esterna, che suggerisce un confronto tra i due elementi suggerendo un percorso lungo i suoi limiti, il segno che si compie lungo i suoi margini. La dimensione urbana, l’edificio monumento dell’Europa modernista delle città dell’Est, la relazione tra il grande spazio pubblico e la dimensione domestica sono i luoghi delle investigazioni compiute attraverso le immagini.
Rossl S., Sordi M. (2013). Sugli spazi. Rimini : Pazzini Editore.
Sugli spazi
ROSSL, STEFANIA;SORDI, MASSIMO
2013
Abstract
Interpretando alcune delle categorie spaziali citate dal famoso scrittore George Perec Specie di spazi propone una successione di aree tematiche, che indagano il termine spazio. Nelle diverse variabili espressive l’immagine conserva un proprio valore intrinseco e insieme ad esso anche la capacità di aprire alla lettura di nuovi significati; le immagini possiedono infatti la capacità di modulare il loro contenuto in relazione alla composizione di sequenze spaziali, all’interpretazione di spazi fisici, all’elaborazione e alla trascrizione di spazi virtuali o ideali. Ogni tentativo di definizione di categorie spaziali o temporali coinvolge allora la ricerca mettendo in campo la classificazione, la catalogazione, la reinterpretazione di immagini e documenti del passato. Se, per la sua stessa natura, l’immagine possiede la capacità di porre interrogativi inediti rispetto ad una dimensione quotidiana del vivere, sia presente sia passata, appare naturale investigare intorno all’idea di spazio inteso come termine assoluto, come presenza percepita dall’individuo attraverso uno sguardo puro diretto al mondo. Perec invita porta a riflettere su ciò che la fotografia sembra per sua natura usualmente investigare, quel certo senso di imprevedibilità e di incertezza riconducibili di volta in volta alla misura dello spazio. Spazio che si genera da una relazione astratta tra osservatore e realtà esterna, che suggerisce un confronto tra i due elementi suggerendo un percorso lungo i suoi limiti, il segno che si compie lungo i suoi margini. La dimensione urbana, l’edificio monumento dell’Europa modernista delle città dell’Est, la relazione tra il grande spazio pubblico e la dimensione domestica sono i luoghi delle investigazioni compiute attraverso le immagini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.