Circa l’80% della popolazione europea vive nelle aree urbane. Una percentuale analoga, se non superiore, si riscontra anche nel nostro paese, dove nelle città metropolitane italiane risiedono circa 9,6 milioni di cittadini pari a poco meno del 16% dell’intera popolazione nazionale. In esse sono presenti circa il 63% delle attività industriali e terziarie e il 71% delle attività di terziario avanzato [Cittalia 2010, 17]. Le città sono, dunque, le destinatarie e le protagoniste principali di politiche a sostegno della economia verde. Sul territorio urbano, in particolare, sono concentrate molteplici attività che concorrono in maniera significativa a produrre i quantitativi di gas serra complessivamente immessi in atmosfera sull’intero territorio nazionale. Basti pensare ai consumi energetici residenziali, commerciali e del terziario, ai fabbisogni idrici, alla produzione di rifiuti, ai consumi di combustibili fossili legati soprattutto alla mobilità privata e in misura inferiore al trasporto pubblico. Il peso complessivo delle emissioni climalteranti associate al settore residenziale, al terziario, alle istituzioni e al trasporto, che sono principalmente concentrate nelle città, è infatti andato crescendo nel corso dell’ultimo ventennio, passando dal 33% del totale del 1990 al 37% del 2008. Particolarmente evidente è la crescita del settore dei trasporti (+20,39%) che costituisce, in realtà non solo in Italia, l’anello debole nell’ambito dei più generali sforzi compiuti nella lotta ai cambiamenti climatici. Non esiste alcuna possibilità di raggiungere gli ambiziosi obiettivi individuati nei diversi campi dell’economia verde (energia, produzione e trattamento dei rifiuti, acquisti verdi, ciclo integrato dell’acqua, consumo biologico, mobilità sostenibile) se non rendendo le città protagoniste. Ma questo non significa affatto perdere di vista le politiche nazionali, poiché tra i due livelli c’è un legame inscindibile.

Le città protagoniste dell’economia verde

SETTI, LEONARDO;
2014

Abstract

Circa l’80% della popolazione europea vive nelle aree urbane. Una percentuale analoga, se non superiore, si riscontra anche nel nostro paese, dove nelle città metropolitane italiane risiedono circa 9,6 milioni di cittadini pari a poco meno del 16% dell’intera popolazione nazionale. In esse sono presenti circa il 63% delle attività industriali e terziarie e il 71% delle attività di terziario avanzato [Cittalia 2010, 17]. Le città sono, dunque, le destinatarie e le protagoniste principali di politiche a sostegno della economia verde. Sul territorio urbano, in particolare, sono concentrate molteplici attività che concorrono in maniera significativa a produrre i quantitativi di gas serra complessivamente immessi in atmosfera sull’intero territorio nazionale. Basti pensare ai consumi energetici residenziali, commerciali e del terziario, ai fabbisogni idrici, alla produzione di rifiuti, ai consumi di combustibili fossili legati soprattutto alla mobilità privata e in misura inferiore al trasporto pubblico. Il peso complessivo delle emissioni climalteranti associate al settore residenziale, al terziario, alle istituzioni e al trasporto, che sono principalmente concentrate nelle città, è infatti andato crescendo nel corso dell’ultimo ventennio, passando dal 33% del totale del 1990 al 37% del 2008. Particolarmente evidente è la crescita del settore dei trasporti (+20,39%) che costituisce, in realtà non solo in Italia, l’anello debole nell’ambito dei più generali sforzi compiuti nella lotta ai cambiamenti climatici. Non esiste alcuna possibilità di raggiungere gli ambiziosi obiettivi individuati nei diversi campi dell’economia verde (energia, produzione e trattamento dei rifiuti, acquisti verdi, ciclo integrato dell’acqua, consumo biologico, mobilità sostenibile) se non rendendo le città protagoniste. Ma questo non significa affatto perdere di vista le politiche nazionali, poiché tra i due livelli c’è un legame inscindibile.
2014
Un’agenda per le città: nuove visioni per lo sviluppo urbano
105
124
L. Setti; S. Zamboni
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