Nata a Zurigo nel 1912, Margherita Zoebeli (Margrit Zöbeli) appartiene a quella generazione che respirò nell’infanzia il clima segnato dalle conseguenze della Prima guerra mondiale e che si affacciò con piena coscienza alla vita pubblica all’inizio degli anni 30, imparando immediatamente a interrogarsi sul destino dell’Europa e dell’umanità. Scelse, come il padre, la militanza socialista e lavorò come assistente sociale con gli operai piegati dalla grande crisi economica e con le famiglie ebree tedesche in fuga dalla persecuzione nazista. Accorse in Spagna, nel 1938, per mettere in salvo quanti più bambini fosse possibile dalla violenza della guerra civile. Fu sul confine italo-svizzero, nel 1944, ad aiutare i partigiani della Val d’Ossola. Alla fine del 1945, i principi della solidarietà internazionale la condussero a Rimini per aiutare comunità e istituzioni locali nel far fronte ai traumi della guerra e alle difficoltà della ricostruzione. La sua esperienza di educatrice e pedagogista non nacque tanto in ambiente scolastico e sui libri, ma muovendosi piuttosto tra le rovine delle città in guerra, assistendo profughi, raccogliendo bambini in fuga.
Carlo De Maria (2012). Introduzione. Per una biografia di Margherita Zoebeli. Bologna : ArchetipoLibri-CLUEB.
Introduzione. Per una biografia di Margherita Zoebeli
DE MARIA, CARLO
2012
Abstract
Nata a Zurigo nel 1912, Margherita Zoebeli (Margrit Zöbeli) appartiene a quella generazione che respirò nell’infanzia il clima segnato dalle conseguenze della Prima guerra mondiale e che si affacciò con piena coscienza alla vita pubblica all’inizio degli anni 30, imparando immediatamente a interrogarsi sul destino dell’Europa e dell’umanità. Scelse, come il padre, la militanza socialista e lavorò come assistente sociale con gli operai piegati dalla grande crisi economica e con le famiglie ebree tedesche in fuga dalla persecuzione nazista. Accorse in Spagna, nel 1938, per mettere in salvo quanti più bambini fosse possibile dalla violenza della guerra civile. Fu sul confine italo-svizzero, nel 1944, ad aiutare i partigiani della Val d’Ossola. Alla fine del 1945, i principi della solidarietà internazionale la condussero a Rimini per aiutare comunità e istituzioni locali nel far fronte ai traumi della guerra e alle difficoltà della ricostruzione. La sua esperienza di educatrice e pedagogista non nacque tanto in ambiente scolastico e sui libri, ma muovendosi piuttosto tra le rovine delle città in guerra, assistendo profughi, raccogliendo bambini in fuga.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.