Il libro, scritto da dieci autori, ricostruisce le vicende storiche di Ozzano nell’Emilia, un comune posto lungo la via Emilia alla periferia orientale di Bologna. Si tratta di una storia che indaga- prevalentemente attraverso i materiali conservati negli archivi comunali, le testimonianze e non solo- gli aspetti politici , amministrativi, economici, culturali e territoriali, dall’inizio del Novecento fino ad oggi. Il periodo di più intense trasformazioni, però, è costituito dagli anni del boom economico, successivo alla seconda guerra mondiale, quando questo paese, in soli vent’anni, passa da una realtà prevalentemente agricola caratterizzata da un insediamento sparso o in piccoli nuclei, a una delle aree più industrializzate della provincia di Bologna. Il contesto locale, inoltre, non è isolato, ma risente profondamente dei processi che avvengono a livello nazionale e nel capoluogo provinciale di Bologna. Pertanto il caso di studio assume un valore esemplificativo delle modalità con cui nella “Terza Italia” è avvenuta la “grande trasformazione” nel trentennio 1951-1981, interessando sia gli aspetti della gestione politico-amministrativa, sia le dinamiche delle attività imprenditoriali e produttive, sia quelle culturali e insediative. Il capitolo su “ Lo sviluppo urbano” , scritto da Marchi Marzia, si concentra soprattutto sulle trasformazioni territoriali avvenute durante gli anni dei maggiori cambiamenti, quanto lungo la via Emilia nasce un nuovo centro urbano, che fa fatica a trasformarsi da un insieme di edifici in una nuova centralità. Vengono ricostruiti anche gli strumenti della pianificazione urbanistica e territoriale, che sono collegati con quelli del comune capoluogo, prima attraverso il Piano Intercomunale e comprensoriale bolognese, poi mediante l’attività di coordinamento attuata dalla Provincia. L’interesse di questa ricostruzione è dato anche dal fatto che siamo alla vigilia ( 2014) dell’entrata in funzione di un nuovo ente territoriale come la Città metropolitana di Bologna, a cui afferisce anche il nostro comune. Le dialettiche territoriali recenti dell’area di studio si inseriscono però in un contesto con forti valenze storico testimoniali e paesaggistiche, fra le due parti del comune poste in collina, in pianura e separate dalla Via Emilia. Il popolamento dell’area risale infatti al periodo romano e qui esisteva una città Claterna, che poi decadde nell’Alto Medioevo , per non lasciare tracce se non nel nome de torrente Quaderna, presso il cui corso era localizzata. Gli scavi archeologici, realizzati da fine Ottocento ad oggi, hanno però portato alla luce la presenza di un centro dinamico, che costituisce uno dei pochi esempi di città romane, che non hanno avuto uno sviluppo successivo. La valorizzazione degli elementi storici e naturalistici, inoltre, ha costituito e costituisce tuttora una sfida per una maggiore coesione sociale e per una migliore qualità della vita degli abitanti.
M.Marchi (2014). Lo sviluppo urbano. Bologna : Edizioni Tipoarte.
Lo sviluppo urbano
MARCHI, MARZIA
2014
Abstract
Il libro, scritto da dieci autori, ricostruisce le vicende storiche di Ozzano nell’Emilia, un comune posto lungo la via Emilia alla periferia orientale di Bologna. Si tratta di una storia che indaga- prevalentemente attraverso i materiali conservati negli archivi comunali, le testimonianze e non solo- gli aspetti politici , amministrativi, economici, culturali e territoriali, dall’inizio del Novecento fino ad oggi. Il periodo di più intense trasformazioni, però, è costituito dagli anni del boom economico, successivo alla seconda guerra mondiale, quando questo paese, in soli vent’anni, passa da una realtà prevalentemente agricola caratterizzata da un insediamento sparso o in piccoli nuclei, a una delle aree più industrializzate della provincia di Bologna. Il contesto locale, inoltre, non è isolato, ma risente profondamente dei processi che avvengono a livello nazionale e nel capoluogo provinciale di Bologna. Pertanto il caso di studio assume un valore esemplificativo delle modalità con cui nella “Terza Italia” è avvenuta la “grande trasformazione” nel trentennio 1951-1981, interessando sia gli aspetti della gestione politico-amministrativa, sia le dinamiche delle attività imprenditoriali e produttive, sia quelle culturali e insediative. Il capitolo su “ Lo sviluppo urbano” , scritto da Marchi Marzia, si concentra soprattutto sulle trasformazioni territoriali avvenute durante gli anni dei maggiori cambiamenti, quanto lungo la via Emilia nasce un nuovo centro urbano, che fa fatica a trasformarsi da un insieme di edifici in una nuova centralità. Vengono ricostruiti anche gli strumenti della pianificazione urbanistica e territoriale, che sono collegati con quelli del comune capoluogo, prima attraverso il Piano Intercomunale e comprensoriale bolognese, poi mediante l’attività di coordinamento attuata dalla Provincia. L’interesse di questa ricostruzione è dato anche dal fatto che siamo alla vigilia ( 2014) dell’entrata in funzione di un nuovo ente territoriale come la Città metropolitana di Bologna, a cui afferisce anche il nostro comune. Le dialettiche territoriali recenti dell’area di studio si inseriscono però in un contesto con forti valenze storico testimoniali e paesaggistiche, fra le due parti del comune poste in collina, in pianura e separate dalla Via Emilia. Il popolamento dell’area risale infatti al periodo romano e qui esisteva una città Claterna, che poi decadde nell’Alto Medioevo , per non lasciare tracce se non nel nome de torrente Quaderna, presso il cui corso era localizzata. Gli scavi archeologici, realizzati da fine Ottocento ad oggi, hanno però portato alla luce la presenza di un centro dinamico, che costituisce uno dei pochi esempi di città romane, che non hanno avuto uno sviluppo successivo. La valorizzazione degli elementi storici e naturalistici, inoltre, ha costituito e costituisce tuttora una sfida per una maggiore coesione sociale e per una migliore qualità della vita degli abitanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.