DSA in gioco permette di fare un’esperienza di crescita che può modificare le credenze e i pensieri disfunzionali che spesso caratterizzano i bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). Accade di frequente, infatti, che la presenza di un DSA, accanto a difficoltà oggettive di lettura, scrittura, calcolo e/o motricità, comporti una serie di implicazioni sul piano emotivo, motivazionale e identitario. Di fronte agli insuccessi ripetuti, è facile che il bambino/ragazzo con DSA si avvilisca, mostri demotivazione e atteggiamenti rinunciatari nei confronti dell’apprendimento e sviluppi anche la convinzione di essere poco capace, fino a identificarsi interamente con le proprie difficoltà. Proprio per lavorare su questi aspetti — con un approccio ludico ma rigoroso, basato sui principi della terapia cognitivo-comportamentale — è stato ideato DSA in gioco, attraverso il quale è possibile permettere al bambino/ragazzo con DSA di: essere accompagnato e sostenuto nel momento della comunicazione della diagnosi e durante il programma di riabilitazione; acquisire consapevolezza del proprio disturbo, dei suoi effetti e delle risorse di cui dispone per minimizzarli; riconoscere le proprie aree di forza e farne un trampolino di lancio per un migliore sviluppo della propria persona; condividere i propri vissuti imparando a distinguere pensieri, emozioni e comportamenti; sviluppare strategie efficaci di problem solving, utili per affrontare le situazioni problematiche inerenti il disturbo; imparare ad assumere un ruolo più attivo nell’apprendimento e più in generale nella gestione quotidiana delle proprie difficoltà. Il gioco può essere proposto in modalità sia individuale sia di gruppo e si rivolge a bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni di età. In allegato al volume "Il Gioco di Octopus", con il tabellone , i segnalini e gli altri materiali a colori per lo svolgimento del gioco.

DSA in gioco. Uno strumento divertente per riflettere sui disturbi di apprendimento e sulle emozioni dei bambini con DSA

BENASSI, MARIAGRAZIA;GIOVAGNOLI, SARA;
2014

Abstract

DSA in gioco permette di fare un’esperienza di crescita che può modificare le credenze e i pensieri disfunzionali che spesso caratterizzano i bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). Accade di frequente, infatti, che la presenza di un DSA, accanto a difficoltà oggettive di lettura, scrittura, calcolo e/o motricità, comporti una serie di implicazioni sul piano emotivo, motivazionale e identitario. Di fronte agli insuccessi ripetuti, è facile che il bambino/ragazzo con DSA si avvilisca, mostri demotivazione e atteggiamenti rinunciatari nei confronti dell’apprendimento e sviluppi anche la convinzione di essere poco capace, fino a identificarsi interamente con le proprie difficoltà. Proprio per lavorare su questi aspetti — con un approccio ludico ma rigoroso, basato sui principi della terapia cognitivo-comportamentale — è stato ideato DSA in gioco, attraverso il quale è possibile permettere al bambino/ragazzo con DSA di: essere accompagnato e sostenuto nel momento della comunicazione della diagnosi e durante il programma di riabilitazione; acquisire consapevolezza del proprio disturbo, dei suoi effetti e delle risorse di cui dispone per minimizzarli; riconoscere le proprie aree di forza e farne un trampolino di lancio per un migliore sviluppo della propria persona; condividere i propri vissuti imparando a distinguere pensieri, emozioni e comportamenti; sviluppare strategie efficaci di problem solving, utili per affrontare le situazioni problematiche inerenti il disturbo; imparare ad assumere un ruolo più attivo nell’apprendimento e più in generale nella gestione quotidiana delle proprie difficoltà. Il gioco può essere proposto in modalità sia individuale sia di gruppo e si rivolge a bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni di età. In allegato al volume "Il Gioco di Octopus", con il tabellone , i segnalini e gli altri materiali a colori per lo svolgimento del gioco.
2014
84
9788859007074
Alessandra Finzi; Claudia Ronchetti; Mariagrazia Benassi; Sara Giovagnoli; Luigi Marotta
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/396607
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