La necropoli altomedievale (VII secolo) di Vicenne-Campochiaro è riferibile ad un gruppo nomade eurasiatico, probabilmente identificato con gli Avari. Dei 130 scheletri riesumati a partire dal 1987, il presente studio prende in considerazione l’indagine antropologica relativa all’inumato della tomba 57. Tale scelta è dovuta alle particolarità della sepoltura emerse già dalle prime rilevazioni in situ, come la posizione marginale della tomba nella necropoli, la superficialità della sepoltura e l’assenza di alcuni distretti scheletrici (cranio, patelle e parte dei piedi), che nel complesso rendono la sepoltura anomala. L’individuo si riferisce a un giovane adulto maschio. I resti scheletrici presentano alcune patologie come la scoliosi e la sublussazione dell’anca che hanno causato all’individuo un deficit deambulatorio. Sono inoltre presenti fratture a carico degli arti superiori, di cui una sull’ulna sinistra riconducibile a violenza interpersonale (frattura da parata). La posizione marginale in cui era collocata la sepoltura, l’assenza di alcuni distretti scheletrici unitamente alle patologie riscontrate e alla violenza interpersonale subita evidenziano un quadro presumibilmente riconducibile ad una forma di emarginazione sociale dell’individuo. Lo stato di conservazione dello scheletro e le condizioni di sepoltura vengono esaminati in relazione a quanto emerge per gli altri inumati della necropoli.
Rituali funerari in epoca altomedievale: il caso dell'inumato della tomba 57 di Vicenne Campochiaro (VII s.) / Bocchini G.; Belcastro M.G.. - STAMPA. - (2011), pp. 128-128. (Intervento presentato al convegno XIX Congresso dell'Associazione Antropologica Italiana tenutosi a Torino, Asti nel 21-23 settembre 2011).
Rituali funerari in epoca altomedievale: il caso dell'inumato della tomba 57 di Vicenne Campochiaro (VII s.)
BELCASTRO, MARIA GIOVANNA
2011
Abstract
La necropoli altomedievale (VII secolo) di Vicenne-Campochiaro è riferibile ad un gruppo nomade eurasiatico, probabilmente identificato con gli Avari. Dei 130 scheletri riesumati a partire dal 1987, il presente studio prende in considerazione l’indagine antropologica relativa all’inumato della tomba 57. Tale scelta è dovuta alle particolarità della sepoltura emerse già dalle prime rilevazioni in situ, come la posizione marginale della tomba nella necropoli, la superficialità della sepoltura e l’assenza di alcuni distretti scheletrici (cranio, patelle e parte dei piedi), che nel complesso rendono la sepoltura anomala. L’individuo si riferisce a un giovane adulto maschio. I resti scheletrici presentano alcune patologie come la scoliosi e la sublussazione dell’anca che hanno causato all’individuo un deficit deambulatorio. Sono inoltre presenti fratture a carico degli arti superiori, di cui una sull’ulna sinistra riconducibile a violenza interpersonale (frattura da parata). La posizione marginale in cui era collocata la sepoltura, l’assenza di alcuni distretti scheletrici unitamente alle patologie riscontrate e alla violenza interpersonale subita evidenziano un quadro presumibilmente riconducibile ad una forma di emarginazione sociale dell’individuo. Lo stato di conservazione dello scheletro e le condizioni di sepoltura vengono esaminati in relazione a quanto emerge per gli altri inumati della necropoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.