Durante i lavori per la costruzione di abitazioni ed uffici a parma nel 2003 in un'area di 5000 mq, nella zona 'Oltretorrente' nell'area denominata "ex-Gelmini" per opera della SBAER, sono state messe in luce 24 fosse comuni contenenti resti scheletrici umani. La presenza delle fosse, la posizione fuori le mura del cimitero, il rinvenimento in aree limitrofe di analoghi contesti fa ritenere che le sepolture possano riferirsi alla peste del 1630 che si stima abbia causato nel ducato di parma almeno 17000 individui. Lo studio dei resti umani rinvenuti in 13/24 fosse riconduce a circa 500 individui. Vengono anche presentate le lesioni ossee riconducibili all'esito di traumi e di interventi intenzionalemnte praticati post mortem, verosimilmente in relazione a studi anatomici.
Venturi E, Pedrosi ME, Belcastro MG (2011). La Morte Nera a Parma nel 1630: studio preliminare dei resti scheletrici umani. Asti : Diffusione Immagine Editore.
La Morte Nera a Parma nel 1630: studio preliminare dei resti scheletrici umani
BELCASTRO, MARIA GIOVANNA
2011
Abstract
Durante i lavori per la costruzione di abitazioni ed uffici a parma nel 2003 in un'area di 5000 mq, nella zona 'Oltretorrente' nell'area denominata "ex-Gelmini" per opera della SBAER, sono state messe in luce 24 fosse comuni contenenti resti scheletrici umani. La presenza delle fosse, la posizione fuori le mura del cimitero, il rinvenimento in aree limitrofe di analoghi contesti fa ritenere che le sepolture possano riferirsi alla peste del 1630 che si stima abbia causato nel ducato di parma almeno 17000 individui. Lo studio dei resti umani rinvenuti in 13/24 fosse riconduce a circa 500 individui. Vengono anche presentate le lesioni ossee riconducibili all'esito di traumi e di interventi intenzionalemnte praticati post mortem, verosimilmente in relazione a studi anatomici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.