Nell’estremità prossimale del femore (“reaction area of the femoral neck” di Angel, 1964) sono state riconosciute alcune morfologie particolari fin dai primi anni del XX secolo. Nonostante i numerosi studi che se ne sono occupati non esiste a oggi un accordo sulla terminologia né una definizione univoca delle diverse forme. Spesso uno stesso termine è usato da autori diversi in riferimento a morfologie differenti oppure ci si riferisce con più nomi a una stessa morfologia. Finnegan (1978) ha provato a definire in modo più chiaro i caratteri osservabili in questa regione descrivendo tre forme che tuttavia tralasciano una quota significava di variabilità. Partendo da questo lavoro, nel presente studio proponiamo un nuovo standard basato sul rilevamento indipendente e la combinazione di tre forme: faccetta di Poirier, placca, porosità. Questo metodo permette di rappresentare sia la variabilità anatomica della regione già descritta in letteratura sia una parte di variabilità precedentemente non considerata. Il significato di queste morfologie è stato indagato attraverso lo studio della collezione scheletrica identificata “Frassetto” che ha permesso di studiare la variabilità dei caratteri in relazione a sesso ed età.
Nico Radi, Valentina Mariotti, Alessandro Riga, Maria Giovanna Belcastro (2011). La “reaction area of the femoral neck”: proposta di un nuovo standard di rilevamento. Asti : Diffusione Immagine Editore.
La “reaction area of the femoral neck”: proposta di un nuovo standard di rilevamento
RADI, NICO;MARIOTTI, VALENTINA;RIGA, ALESSANDRO;BELCASTRO, MARIA GIOVANNA
2011
Abstract
Nell’estremità prossimale del femore (“reaction area of the femoral neck” di Angel, 1964) sono state riconosciute alcune morfologie particolari fin dai primi anni del XX secolo. Nonostante i numerosi studi che se ne sono occupati non esiste a oggi un accordo sulla terminologia né una definizione univoca delle diverse forme. Spesso uno stesso termine è usato da autori diversi in riferimento a morfologie differenti oppure ci si riferisce con più nomi a una stessa morfologia. Finnegan (1978) ha provato a definire in modo più chiaro i caratteri osservabili in questa regione descrivendo tre forme che tuttavia tralasciano una quota significava di variabilità. Partendo da questo lavoro, nel presente studio proponiamo un nuovo standard basato sul rilevamento indipendente e la combinazione di tre forme: faccetta di Poirier, placca, porosità. Questo metodo permette di rappresentare sia la variabilità anatomica della regione già descritta in letteratura sia una parte di variabilità precedentemente non considerata. Il significato di queste morfologie è stato indagato attraverso lo studio della collezione scheletrica identificata “Frassetto” che ha permesso di studiare la variabilità dei caratteri in relazione a sesso ed età.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.