Quel che resta all’indomani del terremoto, che ha duramente segnato il territorio emiliano, è un continuum di frammenti e macerie che hanno trasformato i modesti e piccoli centri urbani in vere e proprie manifestazioni di una condizione di tabula rasa. Nel momento in cui la natura ha tentato di prendere il sopravvento sul singolo si riscopre la dimensione collettiva insita nel luogo dello stare assieme per definizione: la Chiesa. Compito degli architetti è appunto quello di trasporre questo concetto dalla forte connotazione spirituale in una forma costruita appropriata. Tema complesso in un territorio fragile, tema che nel tempo ha perso i propri caratteri condivisi ed il proprio valore rappresentativo-simbolico. Se da un lato è necessario agire efficacemente sugli esistenti manufatti ecclesiastici feriti, evitando però quell’approccio talvolta assiomatico in seno a taluni principi della conservazione, dall’altro si rende evidente la richiesta di “chiese provvisorie”. Nessuna di queste aule assembleari vuole avere la presunzione di costruire nuovi monumenti, pari a quelli che hanno assunto quel carattere identitario grazie alla patina ed alle stratificazioni del tempo. Sono architetture per loro stessa definizione provvisorie, che vivono di brevità ed istantaneità per quanto riguarda i materiali costruttivi, ma non nella sfera dei contenuti.

Chiara Monterumisi (2013). Chiese provvisorie. Identità sospesa. Bologna : Archetipolibri - Clueb.

Chiese provvisorie. Identità sospesa

MONTERUMISI, CHIARA
2013

Abstract

Quel che resta all’indomani del terremoto, che ha duramente segnato il territorio emiliano, è un continuum di frammenti e macerie che hanno trasformato i modesti e piccoli centri urbani in vere e proprie manifestazioni di una condizione di tabula rasa. Nel momento in cui la natura ha tentato di prendere il sopravvento sul singolo si riscopre la dimensione collettiva insita nel luogo dello stare assieme per definizione: la Chiesa. Compito degli architetti è appunto quello di trasporre questo concetto dalla forte connotazione spirituale in una forma costruita appropriata. Tema complesso in un territorio fragile, tema che nel tempo ha perso i propri caratteri condivisi ed il proprio valore rappresentativo-simbolico. Se da un lato è necessario agire efficacemente sugli esistenti manufatti ecclesiastici feriti, evitando però quell’approccio talvolta assiomatico in seno a taluni principi della conservazione, dall’altro si rende evidente la richiesta di “chiese provvisorie”. Nessuna di queste aule assembleari vuole avere la presunzione di costruire nuovi monumenti, pari a quelli che hanno assunto quel carattere identitario grazie alla patina ed alle stratificazioni del tempo. Sono architetture per loro stessa definizione provvisorie, che vivono di brevità ed istantaneità per quanto riguarda i materiali costruttivi, ma non nella sfera dei contenuti.
2013
Architettura 46. Architetture padane
72
73
Chiara Monterumisi (2013). Chiese provvisorie. Identità sospesa. Bologna : Archetipolibri - Clueb.
Chiara Monterumisi
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/393831
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact