La funzione del tempio nelle opere di Francesco Zorzi (1466-1540) è studiata in rapporto alla teoria della media proporzionale che articola tutta la dottrina amonistica del francescano veneto. Importanti elementi concreti (la questione dell'esipeda, unità di misura delle proporzioni corporee ed architettoniche) mostra che Zorzi conosceva la teoria, ancora inedita all'epoca, di Leon Battista Alberti. Inoltre proprio Zorzi, che ne parla nel De harmonia mundi (Venezia 1525) potrebbe avere influenzato l'elaborazione teorica di Albrecht Dürer. Il tempio, come l'arca di Noè e l'arca dell'alleanza sono altrettanti dispositivi proporzionali in cui il corpo dell'uomo e quello, impensabile, della divinità, trovano diretta espressione nella loro rassomiglianza. Le fonti ebraiche di questa concezione, in particolare Joseph Gikatilla, sono studiate e messe in valore.
Il tempio come media armonica nella somiglianza tra Dio e l’uomo in Francesco Zorzi
CAMPANINI, SAVERIO
2013
Abstract
La funzione del tempio nelle opere di Francesco Zorzi (1466-1540) è studiata in rapporto alla teoria della media proporzionale che articola tutta la dottrina amonistica del francescano veneto. Importanti elementi concreti (la questione dell'esipeda, unità di misura delle proporzioni corporee ed architettoniche) mostra che Zorzi conosceva la teoria, ancora inedita all'epoca, di Leon Battista Alberti. Inoltre proprio Zorzi, che ne parla nel De harmonia mundi (Venezia 1525) potrebbe avere influenzato l'elaborazione teorica di Albrecht Dürer. Il tempio, come l'arca di Noè e l'arca dell'alleanza sono altrettanti dispositivi proporzionali in cui il corpo dell'uomo e quello, impensabile, della divinità, trovano diretta espressione nella loro rassomiglianza. Le fonti ebraiche di questa concezione, in particolare Joseph Gikatilla, sono studiate e messe in valore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.