L'indagine "Condizione femminile in Trentino" consente almeno parzialmente di sottoporre a verifica empirica la teoria di Catherine Hakim sulle preferenze delle donne. Attraverso la Latent class Analysis i soggetti intervistati nell'indagine sono stati suddivisi tra donne con preferenze verso il lavoro (work centered), senza una struttura delle preferenze decisa (adaptive), le uniche che secondo l'autrice beneficerebbero di strutture di welfare orientate alla conciliazione lavoro-famiglia, e le donne orientate alla famiglia (family oriented). Se è vero che la probabilità di essere inattive cresce passando dalle work centered alle family oriented, la teoria di Catherine Hakim appare comunque da rigettare poiché, nonostante la struttura delle preferenze, altre variabili continuano ad esercitare un effetto sulla probabilità di scegliere di uscire dal mercato del lavoro: lo stato civile, la classe sociale e il livello di istruzione, ad esempio, a parità delle altre variabili. Inoltre, all'aumentare dei figli con meno di 3 anni conviventi diminuisce anche la probabilità di essere attive. Ciò in particolare spinge a rigettare la teoria della Hakim. Secondo l'autrice, infatti, le donne work oriented condizionerebbero le scelte procreative alle opportunità lavorative, ma nel campione trentino a parità di preferenze, e delle altre variabili di controllo, avere più figli in età prescolare aumenta il rischio di abbandonare il mercato del lavoro.
Santangelo, F., Sara, Z. (2009). La condizione femminile nel Trentino di oggi. Trento : Edizioni 31.
La condizione femminile nel Trentino di oggi
SANTANGELO, FEDERICA;
2009
Abstract
L'indagine "Condizione femminile in Trentino" consente almeno parzialmente di sottoporre a verifica empirica la teoria di Catherine Hakim sulle preferenze delle donne. Attraverso la Latent class Analysis i soggetti intervistati nell'indagine sono stati suddivisi tra donne con preferenze verso il lavoro (work centered), senza una struttura delle preferenze decisa (adaptive), le uniche che secondo l'autrice beneficerebbero di strutture di welfare orientate alla conciliazione lavoro-famiglia, e le donne orientate alla famiglia (family oriented). Se è vero che la probabilità di essere inattive cresce passando dalle work centered alle family oriented, la teoria di Catherine Hakim appare comunque da rigettare poiché, nonostante la struttura delle preferenze, altre variabili continuano ad esercitare un effetto sulla probabilità di scegliere di uscire dal mercato del lavoro: lo stato civile, la classe sociale e il livello di istruzione, ad esempio, a parità delle altre variabili. Inoltre, all'aumentare dei figli con meno di 3 anni conviventi diminuisce anche la probabilità di essere attive. Ciò in particolare spinge a rigettare la teoria della Hakim. Secondo l'autrice, infatti, le donne work oriented condizionerebbero le scelte procreative alle opportunità lavorative, ma nel campione trentino a parità di preferenze, e delle altre variabili di controllo, avere più figli in età prescolare aumenta il rischio di abbandonare il mercato del lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.