Si tratta di una proposta finalizzata alla realizzazione di un laboratorio mobile in grado di operare in un contesto multidisciplinare nella diagnostica finalizzata alla conservazione del patrimonio storico, architettonico e artistico. Nell'ambito del progetto, il gruppo si occuperà dello sviluppo di metodi basati sulla propagazione di onde elastiche. L’esigenza della conoscenza dello stato di fatto delle strutture esistenti è un tema di grande attualità, non solo per l'architettura monumentale, ma anche per il patrimonio edilizio tradizionale, in relazione alle più recenti normative antisismiche e alle esigenze di salvaguardia degli edifici strategici e dei beni culturali. L’insieme delle conoscenze acquisibili con l’impiego di tecniche tradizionali non appare oggi sufficiente, perché si tratta spesso di tecniche in grado di fornire solo informazioni qualitative o locali. Allo scopo di ottenere informazioni estese e nello stesso tempo quantitative, è necessario puntare su altri metodi che, indagando l’intero volume di materiale, permettono di superare i limiti di quelli più tradizionali. Inoltre, è necessario prevedere un monitoraggio continuativo nel tempo per individuare tempestivamente l’insorgere di eventuali situazioni pericolose. A questo scopo possono risultare adeguati i metodi basati sulla propagazione di onde, come il metodo degli ultrasuoni che permette, attraverso lo studio delle variazioni di velocità e di attenuazione del segnale acustico, di individuare disomogeneità e zone con difetti non visibili esternamente e può fornire indicazioni correlabili alle proprietà meccaniche dei materiali. Con opportune procedure di acquisizione è possibile una elaborazione tomografica dei dati per ottenere pseudo-immagini delle sezioni. Inoltre, per superare alcuni limiti connessi all’impiego di questo metodo su materiali ad alto assorbimento acustico come quelli generalmente presenti nel patrimonio edilizio storico e nei beni culturali, è possibile l’impiego di tecniche di più recente sviluppo, quali l’Impact-Echo, che operano per riflessione dei segnali acustici e la cui elaborazione dei dati avviene in modo più raffinato nel dominio delle frequenze. Anche in questo caso è possibile ottenere rappresentazioni bidimensionali relative a sezioni trasversali degli elementi indagati. E’ possibile avere indicazioni sulla posizione e sull’estensione di eventuali difetti, così come sulla presenza di aree degradate. Il gruppo proponente è attualmente impegnato in attività di ricerca su provini di muratura e calcestruzzo contenenti difetti artificiali appositamente preparati e che simulano, nei materiali e nella geometria, elementi strutturali appartenenti ai beni culturali; la ricerca ha già prodotto alcuni risultati promettenti.

Pascale G., Colla C. (2006). Diagnostica dei beni culturali architettonici con metodi sonici e ultrasonici.

Diagnostica dei beni culturali architettonici con metodi sonici e ultrasonici

PASCALE GUIDOTTI MAGNANI, GIOVANNI;COLLA, CAMILLA
2006

Abstract

Si tratta di una proposta finalizzata alla realizzazione di un laboratorio mobile in grado di operare in un contesto multidisciplinare nella diagnostica finalizzata alla conservazione del patrimonio storico, architettonico e artistico. Nell'ambito del progetto, il gruppo si occuperà dello sviluppo di metodi basati sulla propagazione di onde elastiche. L’esigenza della conoscenza dello stato di fatto delle strutture esistenti è un tema di grande attualità, non solo per l'architettura monumentale, ma anche per il patrimonio edilizio tradizionale, in relazione alle più recenti normative antisismiche e alle esigenze di salvaguardia degli edifici strategici e dei beni culturali. L’insieme delle conoscenze acquisibili con l’impiego di tecniche tradizionali non appare oggi sufficiente, perché si tratta spesso di tecniche in grado di fornire solo informazioni qualitative o locali. Allo scopo di ottenere informazioni estese e nello stesso tempo quantitative, è necessario puntare su altri metodi che, indagando l’intero volume di materiale, permettono di superare i limiti di quelli più tradizionali. Inoltre, è necessario prevedere un monitoraggio continuativo nel tempo per individuare tempestivamente l’insorgere di eventuali situazioni pericolose. A questo scopo possono risultare adeguati i metodi basati sulla propagazione di onde, come il metodo degli ultrasuoni che permette, attraverso lo studio delle variazioni di velocità e di attenuazione del segnale acustico, di individuare disomogeneità e zone con difetti non visibili esternamente e può fornire indicazioni correlabili alle proprietà meccaniche dei materiali. Con opportune procedure di acquisizione è possibile una elaborazione tomografica dei dati per ottenere pseudo-immagini delle sezioni. Inoltre, per superare alcuni limiti connessi all’impiego di questo metodo su materiali ad alto assorbimento acustico come quelli generalmente presenti nel patrimonio edilizio storico e nei beni culturali, è possibile l’impiego di tecniche di più recente sviluppo, quali l’Impact-Echo, che operano per riflessione dei segnali acustici e la cui elaborazione dei dati avviene in modo più raffinato nel dominio delle frequenze. Anche in questo caso è possibile ottenere rappresentazioni bidimensionali relative a sezioni trasversali degli elementi indagati. E’ possibile avere indicazioni sulla posizione e sull’estensione di eventuali difetti, così come sulla presenza di aree degradate. Il gruppo proponente è attualmente impegnato in attività di ricerca su provini di muratura e calcestruzzo contenenti difetti artificiali appositamente preparati e che simulano, nei materiali e nella geometria, elementi strutturali appartenenti ai beni culturali; la ricerca ha già prodotto alcuni risultati promettenti.
2006
Pascale G., Colla C. (2006). Diagnostica dei beni culturali architettonici con metodi sonici e ultrasonici.
Pascale G.; Colla C.
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