Oggetto della ricerca è il regime giuridico dei beni culturali di proprietà degli enti pubblici (territoriali e non). Lo studio si propone dunque di delineare il regime del bene immobile di interesse storico artistico di proprietà degli enti pubblici a partire dalla L. 1089/1939 fino ad arrivare alla normativa vigente introdotta con il d.lgs. 42/2004, evidenziando i contrasti sorti in seguito alla sovrapposizione del regime delle diversi leggi speciali con le norme del codice civile. Individuato l’oggetto della ricerca e analizzate le diverse categorie dei beni culturali immobili di proprietà pubblica e i criteri di individuazione dell’interesse culturale, l’analisi è stata rivolta al regime circolatorio previsto per tali beni, sia qualora proprietario sia un ente territoriale (Capitolo secondo e terzo) sia qualora proprietario sia un altro ente pubblico (Capitolo quarto). Successivamente sono stati evidenziati – cercando di proporre adeguate soluzioni – i contrasti sorti tra il d.lgs. 42/2004 e la normativa in materia di dismissione dei beni immobili degli enti pubblici a partire dal di. 351/2001 convertito nella L. 410/2001 fino ad arrivare al d.l. 63/2002 convertito in L. 112/2002, costitutiva della c.d. Patrimonio S.p.a. Alla luce dell’analisi condotta, si evidenzia, come oggi, sia per i beni culturali di proprietà degli enti territoriali, sia per i beni culturali degli altri enti pubblici, le classificazioni del codice civile risultino del tutto inadeguate a descrivere il regime giuridico dei beni culturali di proprietà pubblica, stante l’espressa previsione sia di un “demanio alienabile” (art. 55 del nuovo codice dei beni culturali) sia di “soggetti privati titolare di beni demaniali” (Patrimonio S.p.a.).
A. FANTIN (2008). I beni immobili culturali di proprietà pubblica: aspetti pubblicistici.. PADOVA : CEDAM.
I beni immobili culturali di proprietà pubblica: aspetti pubblicistici.
FANTIN, ANDREA
2008
Abstract
Oggetto della ricerca è il regime giuridico dei beni culturali di proprietà degli enti pubblici (territoriali e non). Lo studio si propone dunque di delineare il regime del bene immobile di interesse storico artistico di proprietà degli enti pubblici a partire dalla L. 1089/1939 fino ad arrivare alla normativa vigente introdotta con il d.lgs. 42/2004, evidenziando i contrasti sorti in seguito alla sovrapposizione del regime delle diversi leggi speciali con le norme del codice civile. Individuato l’oggetto della ricerca e analizzate le diverse categorie dei beni culturali immobili di proprietà pubblica e i criteri di individuazione dell’interesse culturale, l’analisi è stata rivolta al regime circolatorio previsto per tali beni, sia qualora proprietario sia un ente territoriale (Capitolo secondo e terzo) sia qualora proprietario sia un altro ente pubblico (Capitolo quarto). Successivamente sono stati evidenziati – cercando di proporre adeguate soluzioni – i contrasti sorti tra il d.lgs. 42/2004 e la normativa in materia di dismissione dei beni immobili degli enti pubblici a partire dal di. 351/2001 convertito nella L. 410/2001 fino ad arrivare al d.l. 63/2002 convertito in L. 112/2002, costitutiva della c.d. Patrimonio S.p.a. Alla luce dell’analisi condotta, si evidenzia, come oggi, sia per i beni culturali di proprietà degli enti territoriali, sia per i beni culturali degli altri enti pubblici, le classificazioni del codice civile risultino del tutto inadeguate a descrivere il regime giuridico dei beni culturali di proprietà pubblica, stante l’espressa previsione sia di un “demanio alienabile” (art. 55 del nuovo codice dei beni culturali) sia di “soggetti privati titolare di beni demaniali” (Patrimonio S.p.a.).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.