Se è fatto valere il principio fenomenologico in base al quale ogni oggetto si caratterizza innanzitutto ed essenzialmente in virtù del modo in cui esso si dà, allora compito di una fenomenologia della persona dovrà essere quello di portare allo scoperto proprio il modo di costituzione di questa realtà, individuare e descrivere ciascuno dei modi che compongono tale costituzione, classificarli e collocarli nell’ordine e nella disposizione che è loro propria, fornire una topologia di queste dinamiche caratterizzanti nel loro complesso il “modo d’essere” della persona e, in particolare, il suo modo di darsi in quanto sé, ovvero in quanto individuo in un senso pregnante: realtà singolare, unica e irripetibile, identica a se stessa, sebbene non alla maniera caratteristica di qualsiasi altro ente meramente presente nel mondo, della “semplice medesimezza”. Prendendo le distanze da qualsiasi forma di obiettivismo, isolandone i presupposti, la fenomenologia procede dunque nell’analisi dei suoi oggetti descrivendone i costitutivi modi d’apparire. In riferimento al tema dell’identità personale, l’interrogativo-chiave è: “Come appare la persona?”, ovvero: “Come si costituisce la persona in quanto fenomeno?" Nell’ambito del presente contributo l’analisi di tale questione è sviluppata alla luce dei principi fondamentali della "fenomenologia materiale" di Michel Henry.

Non solo soggetto. Riflessioni sull’identità personale e l’ipseità, a partire dalla fenomenologia di Michel Henry

FORMISANO, ROBERTO
2013

Abstract

Se è fatto valere il principio fenomenologico in base al quale ogni oggetto si caratterizza innanzitutto ed essenzialmente in virtù del modo in cui esso si dà, allora compito di una fenomenologia della persona dovrà essere quello di portare allo scoperto proprio il modo di costituzione di questa realtà, individuare e descrivere ciascuno dei modi che compongono tale costituzione, classificarli e collocarli nell’ordine e nella disposizione che è loro propria, fornire una topologia di queste dinamiche caratterizzanti nel loro complesso il “modo d’essere” della persona e, in particolare, il suo modo di darsi in quanto sé, ovvero in quanto individuo in un senso pregnante: realtà singolare, unica e irripetibile, identica a se stessa, sebbene non alla maniera caratteristica di qualsiasi altro ente meramente presente nel mondo, della “semplice medesimezza”. Prendendo le distanze da qualsiasi forma di obiettivismo, isolandone i presupposti, la fenomenologia procede dunque nell’analisi dei suoi oggetti descrivendone i costitutivi modi d’apparire. In riferimento al tema dell’identità personale, l’interrogativo-chiave è: “Come appare la persona?”, ovvero: “Come si costituisce la persona in quanto fenomeno?" Nell’ambito del presente contributo l’analisi di tale questione è sviluppata alla luce dei principi fondamentali della "fenomenologia materiale" di Michel Henry.
2013
Sull'identità personale
189
229
FORMISANO R
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/386928
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