Il volume raccoglie contributi di ricerca originali, con l'obbiettivo di affrontare da un punto di vista sociologico un tema che negli anni recenti, in tale ambito disciplinare, è stato ampiamente trascurato. La questione della sicurezza al lavoro non è esauribile nella applicazione di regole e procedure tese ad evitare incidenti e/o malattie, ma rimanda, direttamente o indirettamente, alla definizione stessa del lavoro come rapporto sociale, al costante processo di costruzione sociale della “forza-lavoro”, alla concezione dell’impresa e delle organizzazioni, al problema della forma contratto e della sua capacità di produrre corsi d’azione, al rapporto tra basi informative e processi decisionali e, più in generale, alla democrazia stessa nei luoghi di lavoro. Il rapporto tra lavoro e sicurezza è cambiato significativamente nel corso della storia recente del nostro Paese e su tale cambiamento ha inciso significativamente, come per ogni altra materia politico-sociale, l’azione dell’Unione Europea, nonché il peso crescente delle forme di regolazione privata sopranazionale (attraverso l’imposizione di standard, procedure di certificazione, di regolazione). Questo numero di Sociologia del lavoro nel cercare di illustrare questo complesso scenario, affronta le questioni sollevate dalla relazione tra lavoro e sicurezza attraverso contributi che cercano di mettere a fuoco sia le pratiche sociali sia le categorie cognitive che la presiedono.

Borghi V, Grandi S (2013). Cosa vuol dire essere sicuri? Pratiche e rappresentazioni della sicurezza sul lavoro. Milano : FRANCO ANGELI.

Cosa vuol dire essere sicuri? Pratiche e rappresentazioni della sicurezza sul lavoro

BORGHI, VANDO;GRANDI, STEFANO
2013

Abstract

Il volume raccoglie contributi di ricerca originali, con l'obbiettivo di affrontare da un punto di vista sociologico un tema che negli anni recenti, in tale ambito disciplinare, è stato ampiamente trascurato. La questione della sicurezza al lavoro non è esauribile nella applicazione di regole e procedure tese ad evitare incidenti e/o malattie, ma rimanda, direttamente o indirettamente, alla definizione stessa del lavoro come rapporto sociale, al costante processo di costruzione sociale della “forza-lavoro”, alla concezione dell’impresa e delle organizzazioni, al problema della forma contratto e della sua capacità di produrre corsi d’azione, al rapporto tra basi informative e processi decisionali e, più in generale, alla democrazia stessa nei luoghi di lavoro. Il rapporto tra lavoro e sicurezza è cambiato significativamente nel corso della storia recente del nostro Paese e su tale cambiamento ha inciso significativamente, come per ogni altra materia politico-sociale, l’azione dell’Unione Europea, nonché il peso crescente delle forme di regolazione privata sopranazionale (attraverso l’imposizione di standard, procedure di certificazione, di regolazione). Questo numero di Sociologia del lavoro nel cercare di illustrare questo complesso scenario, affronta le questioni sollevate dalla relazione tra lavoro e sicurezza attraverso contributi che cercano di mettere a fuoco sia le pratiche sociali sia le categorie cognitive che la presiedono.
2013
216
Borghi V, Grandi S (2013). Cosa vuol dire essere sicuri? Pratiche e rappresentazioni della sicurezza sul lavoro. Milano : FRANCO ANGELI.
Borghi V; Grandi S
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