Pensando alle domande dell’oggi e alle possibilità per il futuro, questo volume ci dice che il modello emiliano, inteso come laboratorio regionale, non nasce e non muore con il Pci; e nello stesso tempo non si esaurisce nella dimensione economica e produttiva della piccola impresa e del distretto industriale. Storicamente il “modello” nasce, tra Otto e Novecento, dal nucleo delle autonomie locali e sociali, nella trama delle istituzioni territoriali e nelle forme dell’associazionismo popolare. Dal punto di vista progettuale vive probabilmente il suo momento più intenso con il regionalismo dei primi anni Settanta del Novecento, quando l’espressione “modello emiliano” entra effettivamente nell’uso pubblico. La sua crisi si manifesta in primo luogo sul versante istituzionale (il declino della programmazione “democratica” e decentrata) e il suo rilancio – o, se si vuole, la nascita di un nuovo modello emiliano-romagnolo – può avvenire proprio sul terreno dei rapporti tra Regione e realtà locali, all’interno di uno scenario che con le unioni dei comuni, le fusioni e la riorganizzazione territoriale sta cambiando profondamente, e che pertanto necessita più che mai di una Regione che sappia costruire “visioni coesive”.

Il "modello emiliano" nella storia d'Italia. Tra culture politiche e pratiche di governo locale

DE MARIA, CARLO
2014

Abstract

Pensando alle domande dell’oggi e alle possibilità per il futuro, questo volume ci dice che il modello emiliano, inteso come laboratorio regionale, non nasce e non muore con il Pci; e nello stesso tempo non si esaurisce nella dimensione economica e produttiva della piccola impresa e del distretto industriale. Storicamente il “modello” nasce, tra Otto e Novecento, dal nucleo delle autonomie locali e sociali, nella trama delle istituzioni territoriali e nelle forme dell’associazionismo popolare. Dal punto di vista progettuale vive probabilmente il suo momento più intenso con il regionalismo dei primi anni Settanta del Novecento, quando l’espressione “modello emiliano” entra effettivamente nell’uso pubblico. La sua crisi si manifesta in primo luogo sul versante istituzionale (il declino della programmazione “democratica” e decentrata) e il suo rilancio – o, se si vuole, la nascita di un nuovo modello emiliano-romagnolo – può avvenire proprio sul terreno dei rapporti tra Regione e realtà locali, all’interno di uno scenario che con le unioni dei comuni, le fusioni e la riorganizzazione territoriale sta cambiando profondamente, e che pertanto necessita più che mai di una Regione che sappia costruire “visioni coesive”.
2014
273
9788898392094
Carlo De Maria
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