Pensare l'educazione implica la riflessione sui bisogni fondamentali dei bambini appartenenti alle attuali generazioni, agli attuali contesti sociali, prima ancora della riflessione sulle scelte programmatiche, metodologiche e didattiche. In tale riflessione rientrano di diritto e dovere i genitori che, rispetto al passato, tendono ad assumere il ruolo di "clienti" del servizio educativo, piuttosto che di co-educatori dei propri figli. Tale approccio impoverisce l'alleanza educativa scuola-famiglia con ricadute negative sulla continuità e coerenza formativa rispetto all'azione delle educatici/insegnanti, una sorta di delega educativa rivolta all'ambito scolastico, gestito dalle insegnanti, ma non estesa a quello familiare. Genitori, dunque, che vanno aiutati a riappropriarsi del loro ruolo educativo fondamentale, connesso alla paternità o maternità, senza se e senza ma o giustificazioni altre. L'attuale società e il costante mutare dei suoi stili di vita a seguito delle continue accelerazioni che le nuove tecnologie, e i sistemi che da esse derivano, impongono anno dopo anno un continuo aggiornamento sui nuovi modi di comunicare, giocare, lavorare, apprendere e vivere. I bisogni educativi, come conseguenza di questi processi, tendono a modificarsi sia verso nuove necessità, da prendere in considerazione, sia verso il recupero di antiche necessità che, non più stimolate, si sono assopite.
Ceciliani A. (2014). Il movimento del bambino e le ragioni dell'adulto. Parma : Edizioni Junior Spaggiari.
Il movimento del bambino e le ragioni dell'adulto
CECILIANI, ANDREA
2014
Abstract
Pensare l'educazione implica la riflessione sui bisogni fondamentali dei bambini appartenenti alle attuali generazioni, agli attuali contesti sociali, prima ancora della riflessione sulle scelte programmatiche, metodologiche e didattiche. In tale riflessione rientrano di diritto e dovere i genitori che, rispetto al passato, tendono ad assumere il ruolo di "clienti" del servizio educativo, piuttosto che di co-educatori dei propri figli. Tale approccio impoverisce l'alleanza educativa scuola-famiglia con ricadute negative sulla continuità e coerenza formativa rispetto all'azione delle educatici/insegnanti, una sorta di delega educativa rivolta all'ambito scolastico, gestito dalle insegnanti, ma non estesa a quello familiare. Genitori, dunque, che vanno aiutati a riappropriarsi del loro ruolo educativo fondamentale, connesso alla paternità o maternità, senza se e senza ma o giustificazioni altre. L'attuale società e il costante mutare dei suoi stili di vita a seguito delle continue accelerazioni che le nuove tecnologie, e i sistemi che da esse derivano, impongono anno dopo anno un continuo aggiornamento sui nuovi modi di comunicare, giocare, lavorare, apprendere e vivere. I bisogni educativi, come conseguenza di questi processi, tendono a modificarsi sia verso nuove necessità, da prendere in considerazione, sia verso il recupero di antiche necessità che, non più stimolate, si sono assopite.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.