L'articolo affronta lo studio sistematico del corpus dei monumenti funerari di Bologna etrusca tra V e IV secolo a.C., per la prima volta analizzato nel complesso delle sue diverse manifestazioni, a cominciare dalle caratteristiche strutturali e morfologiche, mai considerate compiutamente, per terminare con il ricco repertorio figurativo. Le stele sono sottoposte ad una metodologia d'indagine innovativa, di tipo strutturalista, che mira a ricostruire la grammatica e il lessico che regolano il linguaggio delle stele. Sono così delineate le coordinate storiche e ideologiche del sistema che la comunità civica di Bologna elabora per la autorappresentazione pubblica dell'individuo, secondo le categorie sociali anzi tutto distinte per genere e poi per ruolo assunto all'interno della società. Particolare attenzione è riposta alle dinamiche di formazione del linguaggio figurativo, tra modelli iconografici greci veicolati dalla ceramica attica e stimoli culturali e ideologici schiettamente etruschi. Ne emerge un quadro assolutamente originale, che non ha confronti nel panorama artistico e produttivo dell'intera Etruria.

Lo studio delle stele felsinee. Approccio metodologico e analisi del linguaggio figurativo.

GOVI, ELISABETTA
2014

Abstract

L'articolo affronta lo studio sistematico del corpus dei monumenti funerari di Bologna etrusca tra V e IV secolo a.C., per la prima volta analizzato nel complesso delle sue diverse manifestazioni, a cominciare dalle caratteristiche strutturali e morfologiche, mai considerate compiutamente, per terminare con il ricco repertorio figurativo. Le stele sono sottoposte ad una metodologia d'indagine innovativa, di tipo strutturalista, che mira a ricostruire la grammatica e il lessico che regolano il linguaggio delle stele. Sono così delineate le coordinate storiche e ideologiche del sistema che la comunità civica di Bologna elabora per la autorappresentazione pubblica dell'individuo, secondo le categorie sociali anzi tutto distinte per genere e poi per ruolo assunto all'interno della società. Particolare attenzione è riposta alle dinamiche di formazione del linguaggio figurativo, tra modelli iconografici greci veicolati dalla ceramica attica e stimoli culturali e ideologici schiettamente etruschi. Ne emerge un quadro assolutamente originale, che non ha confronti nel panorama artistico e produttivo dell'intera Etruria.
2014
Artisti, committenti e fruitori in Etruria tra VIII e V secolo a.C.
127
186
E. Govi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/376641
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