Il saggio indaga la fortuna delle Turquerie nel XVIII secolo. La figura del turco, dopo essere stata per secoli nella memoria collettiva dell’Occidente il simbolo dell’infedele brutale, sanguinario e crudele, nel corso del Settecento si trasforma in occasione di evocazione onirica di un Oriente immaginario, luogo convenzionale di evasioni letterarie e teatrali. Lo stile rocaille la evoca all’insegna del pittoresco, della messa in scena in maschera delle convenzioni della propria epoca. Un falso, ma in grado di appagare la curiosità, propria del secolo, per l’esotico e l’altrove. Nella seconda parte del secolo, invece, l’Illuminismo se ne appropria come emblema dei principi umanitari di tolleranza e convivenza religiosa e civile, e i pittori lo ritraggono con sguardo lucido e indagante, con sguardo razionalista, senza indugiare nel pittoresco o nell’aneddotico.
Immagini turchesche / A. Ottani. - STAMPA. - (2006), pp. 225-229.
Immagini turchesche
OTTANI, ANNA
2006
Abstract
Il saggio indaga la fortuna delle Turquerie nel XVIII secolo. La figura del turco, dopo essere stata per secoli nella memoria collettiva dell’Occidente il simbolo dell’infedele brutale, sanguinario e crudele, nel corso del Settecento si trasforma in occasione di evocazione onirica di un Oriente immaginario, luogo convenzionale di evasioni letterarie e teatrali. Lo stile rocaille la evoca all’insegna del pittoresco, della messa in scena in maschera delle convenzioni della propria epoca. Un falso, ma in grado di appagare la curiosità, propria del secolo, per l’esotico e l’altrove. Nella seconda parte del secolo, invece, l’Illuminismo se ne appropria come emblema dei principi umanitari di tolleranza e convivenza religiosa e civile, e i pittori lo ritraggono con sguardo lucido e indagante, con sguardo razionalista, senza indugiare nel pittoresco o nell’aneddotico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.