Il saggio costituisce uno degli otto contributi che formano il catalogo dell'esposizione " Autrour de Giacomo Francesco Cipper gens d'Italie aux XVIIe et XVIIIe siècles" realizzata al Musée des Beaux_Arts di Chambery dal 19 marzo al 13 giugno 2005 poi al Musée Malraux di Le Havre dal 25 giugno al 18 settembre 2005 e al Musée des Beaux-Arts di Reims dal 25 ottobre 2005 al 8 gennaio 2006. L'esposizione nelle sue tre diverse sedi ha presentato la maggior parte delle pitture di Cipper conservate in Francia con la proposta di reabilitazione e studio di pitture ancora generalmente sconosciute al pubblico. La mostra ha voluto mettere in evidenza l'importanza dei legami culturali che l'Europa ha generato nel tempo. Cipper, di origine austriaca, ha di fatto marcato la tradizione italiana nell'ambito del naturalismo. Il teto dell'autore ha contestualizzato la pittura di Cipper rispetto al gusto di committenti e mecenati. Nel Seicento e nel Settecento il ruolo offerto alla pittura di genere all’interno delle collezioni ha costituito il luogo per eccellenza del divario tra le proposte istituzionali della critica d’arte e il gusto dei conoscitori tanto che Roberto Longhi, fin dal 1953, indicava la necessità di una migliore conoscenza dei committenti di una “pittura del pauperismo”. L’analisi del patronage e del mercato collegato alle opere di Giacomo Francesco Cipper offre delle indicazioni per spiegarne e meglio valutarne il successo.

Mécènes, commanditaires et amateurs de peinture naturaliste

COSTA, SANDRA
2005

Abstract

Il saggio costituisce uno degli otto contributi che formano il catalogo dell'esposizione " Autrour de Giacomo Francesco Cipper gens d'Italie aux XVIIe et XVIIIe siècles" realizzata al Musée des Beaux_Arts di Chambery dal 19 marzo al 13 giugno 2005 poi al Musée Malraux di Le Havre dal 25 giugno al 18 settembre 2005 e al Musée des Beaux-Arts di Reims dal 25 ottobre 2005 al 8 gennaio 2006. L'esposizione nelle sue tre diverse sedi ha presentato la maggior parte delle pitture di Cipper conservate in Francia con la proposta di reabilitazione e studio di pitture ancora generalmente sconosciute al pubblico. La mostra ha voluto mettere in evidenza l'importanza dei legami culturali che l'Europa ha generato nel tempo. Cipper, di origine austriaca, ha di fatto marcato la tradizione italiana nell'ambito del naturalismo. Il teto dell'autore ha contestualizzato la pittura di Cipper rispetto al gusto di committenti e mecenati. Nel Seicento e nel Settecento il ruolo offerto alla pittura di genere all’interno delle collezioni ha costituito il luogo per eccellenza del divario tra le proposte istituzionali della critica d’arte e il gusto dei conoscitori tanto che Roberto Longhi, fin dal 1953, indicava la necessità di una migliore conoscenza dei committenti di una “pittura del pauperismo”. L’analisi del patronage e del mercato collegato alle opere di Giacomo Francesco Cipper offre delle indicazioni per spiegarne e meglio valutarne il successo.
2005
Autour de Giacomo Francesco Cipper. Gens d'Italie aux XVIIe et XVIIIe siècles
45
53
Sandra Costa
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