Cosa ci insegna la psicologia sull'origine della guerra? Quale legame c'è fra aggressività e guerra? Che cos'è e come si svolge la guerra psicologica? Quali sono le cause psicologiche che fanno perdere le guerre? Come si gestisce lo stress elevato dei militari durante i combattimenti? Come comandare gli uomini in battaglia? Che problemi pone il combattimento in montagna? Come addestrare le reclute al fine di ottenere dei soldati motivati e valorosi? Sono questi alcuni esempi di interrogativi a cui questo manuale di psicologia militare vuole offrire una risposta. I legami fra ricerca psicologica e mondo militare sono da sempre molto stretti. Basti pensare che l'uso su larga scala dei test psico-attitudinali, così diffusi oggi nei più svariati ambiti, si deve alle necessità militari di poter selezionare in modo veloce ed il più possibile obiettivo le reclute da destinare ai vari reparti. Inoltre la necessità di poter superare con successo stress estremi, il valore del "morale" dei militari, l'importanza della coesione fra i commilitoni, il ruolo critico delle abilità di leadership dei comandanti sono tutti elementi chiave per forze armate efficienti e per il successo delle operazioni militari che hanno una chiara natura psicologica. Risulta pertanto indispensabile, in un esercito di professionisti e nell'attuale panorama strategico che vede le forze armate operare sempre più in ambito internazionale ed il concetto di guerra allargarsi a comprendere la pirateria informatica, le speculazioni finanziarie, lo spionaggio industriale, forme mutevoli di terrorismo e di guerriglia, che gli appartenenti alle forze armate vengano "addestrati" anche sul fronte psicologico al fine di poter comprendere i meccanismi che regolano il proprio comportamento e di saper influenzare quello degli altri. Ciò risulta utile a tutti i gradini della scala gerarchica. Se per il soldato la psicologia può essere utile ad esempio per diminuire l'ansia, aumentare la concentrazione e migliorare la precisione di tiro, per l'ufficiale inferiore è indispensabile al fine di poter costruire delle unità compatte e motivate e per gli ufficiali superiori per inserire variabili psicologiche come la sorpresa, la deterrenza, la persuasione nella formulazione dei piani strategici.

M. Costa (2006). Psicologia Militare. Seconda Edizione Aggiornata. MILANO : FrancoAngeli.

Psicologia Militare. Seconda Edizione Aggiornata

COSTA, MARCO
2006

Abstract

Cosa ci insegna la psicologia sull'origine della guerra? Quale legame c'è fra aggressività e guerra? Che cos'è e come si svolge la guerra psicologica? Quali sono le cause psicologiche che fanno perdere le guerre? Come si gestisce lo stress elevato dei militari durante i combattimenti? Come comandare gli uomini in battaglia? Che problemi pone il combattimento in montagna? Come addestrare le reclute al fine di ottenere dei soldati motivati e valorosi? Sono questi alcuni esempi di interrogativi a cui questo manuale di psicologia militare vuole offrire una risposta. I legami fra ricerca psicologica e mondo militare sono da sempre molto stretti. Basti pensare che l'uso su larga scala dei test psico-attitudinali, così diffusi oggi nei più svariati ambiti, si deve alle necessità militari di poter selezionare in modo veloce ed il più possibile obiettivo le reclute da destinare ai vari reparti. Inoltre la necessità di poter superare con successo stress estremi, il valore del "morale" dei militari, l'importanza della coesione fra i commilitoni, il ruolo critico delle abilità di leadership dei comandanti sono tutti elementi chiave per forze armate efficienti e per il successo delle operazioni militari che hanno una chiara natura psicologica. Risulta pertanto indispensabile, in un esercito di professionisti e nell'attuale panorama strategico che vede le forze armate operare sempre più in ambito internazionale ed il concetto di guerra allargarsi a comprendere la pirateria informatica, le speculazioni finanziarie, lo spionaggio industriale, forme mutevoli di terrorismo e di guerriglia, che gli appartenenti alle forze armate vengano "addestrati" anche sul fronte psicologico al fine di poter comprendere i meccanismi che regolano il proprio comportamento e di saper influenzare quello degli altri. Ciò risulta utile a tutti i gradini della scala gerarchica. Se per il soldato la psicologia può essere utile ad esempio per diminuire l'ansia, aumentare la concentrazione e migliorare la precisione di tiro, per l'ufficiale inferiore è indispensabile al fine di poter costruire delle unità compatte e motivate e per gli ufficiali superiori per inserire variabili psicologiche come la sorpresa, la deterrenza, la persuasione nella formulazione dei piani strategici.
2006
672
8846479661
9788846479662
M. Costa (2006). Psicologia Militare. Seconda Edizione Aggiornata. MILANO : FrancoAngeli.
M. Costa
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