L’importanza del territorio, a confine fra Marche e Romagna, fatto oggetto in questa sede dello studio di Cristina Ravara nelle sue restituzioni archeologiche, è riconducibile primariamente alla posizione geografica. I due insediamenti antichi presenti nelle attuali giurisdizioni comunali di Cattolica e San Giovanni in Marignano, anche alla luce dei ritrovamenti archeologici più recenti analizzati anche nelle pagine che seguono (per es. il sigillo d’argento con l’efebo, l’affresco policromo raffigurante una scena riconducibile al mito di Bacco; le statuette bronzee di Ercole e di Minerva; il deposito di anfore da vino recuperate in adiacenza all’attuale porto canale, alla foce del torrente Tavollo), evidenziano la forte identità agricola e commerciale di un territorio. Una caratteristica che si mantiene nel tempo in un connubio imprescindibile, ed è tradita anche dalla sopravvivenza di alcuni culti legati al ciclo agrario riconvertiti poi successivamente su alcune figure della devozione cristiana. Un’unità geografica che si rivela binomio strutturale per la storia dei due centri demici e favorisce di riflesso una configurazione giuridico-territoriale, che viene a caratterizzare nel tempo per entrambi le rispettive vocazioni e tipologie insediative e urbanistiche determinate appunto da quest’unione-dipendenza. Sul primo, San Giovanni in Marignano, si concentra la predisposizione ad una coltivazione intensiva del territorio che porta a prefigurare nel medioevo il capoluogo (cioè il castello nuovo) come un vero e proprio contenitore vittuario in virtù della realizzazione di innumerevoli fosse ipogee per la conservazione dei cereali e dando anche spunto all’innesto di tradizioni proverbiali. Sul secondo, Cattolica, la messa a punto di servizi per la commercializzazione e lo scambio dei prodotti (traffici da sponda a sponda, di cabotaggio e sulla lunga distanza) e di caseggiati per accogliere mercanti, viaggiatori e forestieri in transito lungo l’asse di percorrenza della Flaminia, matura sul lungo periodo una vocazione all’ospitalità, costantemente documentata dalla letteratura odeporica d’ogni tempo e che, pur in una continua mutazione, prosegue fino al contemporaneo. Non va sottovalutata poi un’altra importante peculiarità di queste terre, cioè la loro collocazione a confine dei territoria di due municipia prima (Ariminum e Pisaurum), di due città e di due diocesi poi. Una geografia fisica e umana viene in definitiva ad imporre come realtà costante la presenza di due frontiere, il mare e la costa da un lato, il fiume dall’altra, a separare due entità politico-amministrative. Confini insomma, che hanno disegnato la storia, l’identità e la cultura di questi luoghi nel lungo periodo, fino ad oggi.
M.L. De Nicolò (2007). Prefazione. ROMA : L'Erma di Bretschneider.
Prefazione
DE NICOLO', MARIA LUCIA
2007
Abstract
L’importanza del territorio, a confine fra Marche e Romagna, fatto oggetto in questa sede dello studio di Cristina Ravara nelle sue restituzioni archeologiche, è riconducibile primariamente alla posizione geografica. I due insediamenti antichi presenti nelle attuali giurisdizioni comunali di Cattolica e San Giovanni in Marignano, anche alla luce dei ritrovamenti archeologici più recenti analizzati anche nelle pagine che seguono (per es. il sigillo d’argento con l’efebo, l’affresco policromo raffigurante una scena riconducibile al mito di Bacco; le statuette bronzee di Ercole e di Minerva; il deposito di anfore da vino recuperate in adiacenza all’attuale porto canale, alla foce del torrente Tavollo), evidenziano la forte identità agricola e commerciale di un territorio. Una caratteristica che si mantiene nel tempo in un connubio imprescindibile, ed è tradita anche dalla sopravvivenza di alcuni culti legati al ciclo agrario riconvertiti poi successivamente su alcune figure della devozione cristiana. Un’unità geografica che si rivela binomio strutturale per la storia dei due centri demici e favorisce di riflesso una configurazione giuridico-territoriale, che viene a caratterizzare nel tempo per entrambi le rispettive vocazioni e tipologie insediative e urbanistiche determinate appunto da quest’unione-dipendenza. Sul primo, San Giovanni in Marignano, si concentra la predisposizione ad una coltivazione intensiva del territorio che porta a prefigurare nel medioevo il capoluogo (cioè il castello nuovo) come un vero e proprio contenitore vittuario in virtù della realizzazione di innumerevoli fosse ipogee per la conservazione dei cereali e dando anche spunto all’innesto di tradizioni proverbiali. Sul secondo, Cattolica, la messa a punto di servizi per la commercializzazione e lo scambio dei prodotti (traffici da sponda a sponda, di cabotaggio e sulla lunga distanza) e di caseggiati per accogliere mercanti, viaggiatori e forestieri in transito lungo l’asse di percorrenza della Flaminia, matura sul lungo periodo una vocazione all’ospitalità, costantemente documentata dalla letteratura odeporica d’ogni tempo e che, pur in una continua mutazione, prosegue fino al contemporaneo. Non va sottovalutata poi un’altra importante peculiarità di queste terre, cioè la loro collocazione a confine dei territoria di due municipia prima (Ariminum e Pisaurum), di due città e di due diocesi poi. Una geografia fisica e umana viene in definitiva ad imporre come realtà costante la presenza di due frontiere, il mare e la costa da un lato, il fiume dall’altra, a separare due entità politico-amministrative. Confini insomma, che hanno disegnato la storia, l’identità e la cultura di questi luoghi nel lungo periodo, fino ad oggi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


