Nell’ultimo secolo la musicologia ha speso molte energie nell’approntare edizioni critiche di composizioni d’ogni epoca, dal Medioevo al Novecento. A chi servono principalmente? qual è il loro impatto col mondo degli esecutori? che ricaduta hanno sull’ascoltatore? A rispondere a queste domande sono stati invitati nomi di spicco del panorama internazionale, esponenti delle diverse categorie, sollecitati a loro volta su punti specifici della questione: MARIA CARACI VELA (Pavia - Cremona) L’esecuzione “filologica”: un ossimoro? MARGARET BENT (Oxford) Filologia testuale e prassi esecutiva: matrimonio o divorzio? LUIGI FERDINANDO TAGLIAVINI (Bologna) L’esecutore filologo: maggiore libertà o maggiori costrizioni? WALTHER DÜRR (Tübingen) Dalle “Alte” alle “Neue Ausgaben”: cosa cambia per l’esecutore? PHILIP GOSSETT (Chicago - Roma) Musicologi e primedonne: una convivenza possibile? DANIELE GATTI (Bologna) Fedeltà al testo o alla tradizione esecutiva? PAOLO PINAMONTI (Lisbona - Venezia) Perché un direttore artistico dovrebbe privilegiare le edizioni critiche? GIORGIO PESTELLI (Torino) L’edizione critica è un problema anche dell’ascoltatore? LUCA ZOPPELLI (Fribourg) Quale edizione critica per il secolo XXI?
Il filologo, l’esecutore, l’ascoltatore: a chi serve l’edizione critica? Giornata di studio promossa dal centro dipartimentale “La Soffitta” dell’Università di Bologna, Dipartimento di Musica e Spettacolo, e dall’Associazione culturale “Il Saggiatore musicale” (Bologna, Laboratori DMS, 7 aprile 2006) / M. Beghelli. - (2006).
Il filologo, l’esecutore, l’ascoltatore: a chi serve l’edizione critica? Giornata di studio promossa dal centro dipartimentale “La Soffitta” dell’Università di Bologna, Dipartimento di Musica e Spettacolo, e dall’Associazione culturale “Il Saggiatore musicale” (Bologna, Laboratori DMS, 7 aprile 2006)
BEGHELLI, MARCO
2006
Abstract
Nell’ultimo secolo la musicologia ha speso molte energie nell’approntare edizioni critiche di composizioni d’ogni epoca, dal Medioevo al Novecento. A chi servono principalmente? qual è il loro impatto col mondo degli esecutori? che ricaduta hanno sull’ascoltatore? A rispondere a queste domande sono stati invitati nomi di spicco del panorama internazionale, esponenti delle diverse categorie, sollecitati a loro volta su punti specifici della questione: MARIA CARACI VELA (Pavia - Cremona) L’esecuzione “filologica”: un ossimoro? MARGARET BENT (Oxford) Filologia testuale e prassi esecutiva: matrimonio o divorzio? LUIGI FERDINANDO TAGLIAVINI (Bologna) L’esecutore filologo: maggiore libertà o maggiori costrizioni? WALTHER DÜRR (Tübingen) Dalle “Alte” alle “Neue Ausgaben”: cosa cambia per l’esecutore? PHILIP GOSSETT (Chicago - Roma) Musicologi e primedonne: una convivenza possibile? DANIELE GATTI (Bologna) Fedeltà al testo o alla tradizione esecutiva? PAOLO PINAMONTI (Lisbona - Venezia) Perché un direttore artistico dovrebbe privilegiare le edizioni critiche? GIORGIO PESTELLI (Torino) L’edizione critica è un problema anche dell’ascoltatore? LUCA ZOPPELLI (Fribourg) Quale edizione critica per il secolo XXI?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.