Le buone architetture non nascono per caso. Sono progettate per essere belle e funzionare bene, e riescono a farlo quando un architetto capace e un committente esigente sanno collaborare in modo efficace. Questa cooperazione si fonda sulla definizione preliminare esplicita e condivisa degli obiettivi che si vogliono conseguire, della qualità che si intende raggiungere, delle risorse e del tempo da impiegare per ottenerli. A differenza della produzione artistica, infatti, la progettazione di un manufatto è una disciplina “problem solving”. Condizione essenziale perchè essa riesca ad esercitarsi è la sua capacità di fornire risposte adeguate, cioè di “architettare” oggetti capaci di soddisfare delle esigenze e ai quali perciò viene attribuito un valore. Il termine inglese “Design brief” descrive, insieme, il processo di definizione degli obiettivi e il suo esito, formalizzato come “programma di progetto”. O come “documento preliminare alla progettazione”, termine con cui la nuova normativa italiana sugli appalti pubblici designa l’elaborato ispirato a questi riferimenti. Alcune pubblicazioni recenti e di grande successo in GB e in USA trattano la formulazione del brief di un progetto di architettura e propongono metodiche operative che nel saggio vengono approfondite, al fine di applicarle sia a fini didattici che in ambito professionale.
Design brief / E.Antonini. - STAMPA. - (2006), pp. 47-54.
Design brief
ANTONINI, ERNESTO
2006
Abstract
Le buone architetture non nascono per caso. Sono progettate per essere belle e funzionare bene, e riescono a farlo quando un architetto capace e un committente esigente sanno collaborare in modo efficace. Questa cooperazione si fonda sulla definizione preliminare esplicita e condivisa degli obiettivi che si vogliono conseguire, della qualità che si intende raggiungere, delle risorse e del tempo da impiegare per ottenerli. A differenza della produzione artistica, infatti, la progettazione di un manufatto è una disciplina “problem solving”. Condizione essenziale perchè essa riesca ad esercitarsi è la sua capacità di fornire risposte adeguate, cioè di “architettare” oggetti capaci di soddisfare delle esigenze e ai quali perciò viene attribuito un valore. Il termine inglese “Design brief” descrive, insieme, il processo di definizione degli obiettivi e il suo esito, formalizzato come “programma di progetto”. O come “documento preliminare alla progettazione”, termine con cui la nuova normativa italiana sugli appalti pubblici designa l’elaborato ispirato a questi riferimenti. Alcune pubblicazioni recenti e di grande successo in GB e in USA trattano la formulazione del brief di un progetto di architettura e propongono metodiche operative che nel saggio vengono approfondite, al fine di applicarle sia a fini didattici che in ambito professionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.