Il libro comprende sei capitoli: 1. Rivendicazioni e doppiezze (a proposito delle Vici Vindiciae); 2. La religione e la scienza; 3. I volti di Bruto (dalla morale alla nuova scienza); 4. Della tirannide (e le sue metamorfosi); 5. La tenerezza e la barbarie; 6. La moltitudine, la decadenza, il moderno. A partire dalla più recente scoperta della storiografia vichiana (il rinvenimento, negli archivi vaticani, di una “pratica” sulla Scienza Nuova del 1725, aperta presso il Tribunale dell’Inquisizione), i primi due sondaggi ricostruiscono il cammino teorico che porta Vico a delineare i contorni della sua scienza sulla «comune natura delle nazioni», dall’impianto etico-metafisico del Diritto Universale a quello storico-antropologico del suo capolavoro, tra nuove, originali elaborazioni e esigenze di ortodossia religiosa, ora autentiche, ora meramente formali-prudenziali. Il terzo e il quarto testano i risultati generali dei precedenti su due immagini particolari, variamente ricorrenti nella ricerca vichiana: quella dell’eroe (qui simbolicamente rappresentata dalla figura di «Bruto Maggiore», la cui messa a fuoco è arricchita da riferimenti ad Agostino, Dante, Machiavelli), e quella del tiranno; l’intento è riportarne in luce le variazioni e le dinamiche sostanzialmente parallele, dalle iniziali sistemazioni, fondamentalmente imperniate sul primato della «morale» e della «sapienza», agli aggiustamenti finali, articolati sulle scansioni epocali della nuova scienza. Tra la barbarie e la tenerezza, punto di confluenza dell’intero percorso è la parte che dà il titolo a tutto il volume, nella quale si esplora la dimensione della psicologia politica vichiana: una regione per lo più trascurata dalla letteratura secondaria. Sulla scorta di una sintetica ricostruzione dei tratti salienti delle «tre età» del «corso» delle nazioni, il capitolo conclusivo guarda al peculiare posizionamento di Vico nel pensiero filosofico-politico moderno: la sua filosofia appare così collocata all’insegna dell’idea di una superiorità e fin quasi di una teleologica necessità dell’«età degli uomini», che tuttavia di tale età (l’epoca della «compiuta umanità», il tempo della «ragione spiegata») non perde di vista le costitutive opacità, le stesse in virtù delle quali essa strutturalmente si mantiene nella linea di confine su cui continuamente si separano e si confondono la potenza e il tracollo, l’acme e la crisi.

R. Caporali (2006). La tenerezza e la barbarie. Studi su Vico. NAPOLI : Liguori.

La tenerezza e la barbarie. Studi su Vico

CAPORALI, RICCARDO
2006

Abstract

Il libro comprende sei capitoli: 1. Rivendicazioni e doppiezze (a proposito delle Vici Vindiciae); 2. La religione e la scienza; 3. I volti di Bruto (dalla morale alla nuova scienza); 4. Della tirannide (e le sue metamorfosi); 5. La tenerezza e la barbarie; 6. La moltitudine, la decadenza, il moderno. A partire dalla più recente scoperta della storiografia vichiana (il rinvenimento, negli archivi vaticani, di una “pratica” sulla Scienza Nuova del 1725, aperta presso il Tribunale dell’Inquisizione), i primi due sondaggi ricostruiscono il cammino teorico che porta Vico a delineare i contorni della sua scienza sulla «comune natura delle nazioni», dall’impianto etico-metafisico del Diritto Universale a quello storico-antropologico del suo capolavoro, tra nuove, originali elaborazioni e esigenze di ortodossia religiosa, ora autentiche, ora meramente formali-prudenziali. Il terzo e il quarto testano i risultati generali dei precedenti su due immagini particolari, variamente ricorrenti nella ricerca vichiana: quella dell’eroe (qui simbolicamente rappresentata dalla figura di «Bruto Maggiore», la cui messa a fuoco è arricchita da riferimenti ad Agostino, Dante, Machiavelli), e quella del tiranno; l’intento è riportarne in luce le variazioni e le dinamiche sostanzialmente parallele, dalle iniziali sistemazioni, fondamentalmente imperniate sul primato della «morale» e della «sapienza», agli aggiustamenti finali, articolati sulle scansioni epocali della nuova scienza. Tra la barbarie e la tenerezza, punto di confluenza dell’intero percorso è la parte che dà il titolo a tutto il volume, nella quale si esplora la dimensione della psicologia politica vichiana: una regione per lo più trascurata dalla letteratura secondaria. Sulla scorta di una sintetica ricostruzione dei tratti salienti delle «tre età» del «corso» delle nazioni, il capitolo conclusivo guarda al peculiare posizionamento di Vico nel pensiero filosofico-politico moderno: la sua filosofia appare così collocata all’insegna dell’idea di una superiorità e fin quasi di una teleologica necessità dell’«età degli uomini», che tuttavia di tale età (l’epoca della «compiuta umanità», il tempo della «ragione spiegata») non perde di vista le costitutive opacità, le stesse in virtù delle quali essa strutturalmente si mantiene nella linea di confine su cui continuamente si separano e si confondono la potenza e il tracollo, l’acme e la crisi.
2006
205
8820739240
9788820739249
R. Caporali (2006). La tenerezza e la barbarie. Studi su Vico. NAPOLI : Liguori.
R. Caporali
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/34657
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact