Essenzialmente fondata sulle sue "Memorie" autobiografiche (1823 e 1829) così come sui libretti e le partiture della trilogia mozartiana ("Nozze di Figaro", 1786; "Don Giovanni", 1787 e "Così fan tutte", 1790), l’operina "ÈuroDaPónteGranMózartToùr" – alternando sequenze cantate, sequenze recitate e sequenze di sola musica strumentale – racconta per rapidi scorci la vita avventurosa del celebre scrittore, librettista e drammaturgo veneto Lorenzo da Ponte (nato a Ceneda nel 1749 e morto a New York nel 1838), ponendo particolare attenzione alla ricostruzione del suo rapporto con Wolfgang Amadeus Morzart e alle ragioni che nell’aprile del 1805 lo portano ad abbandonare l’Inghilterra alla volta dell’America. Intrecciando cronaca e racconto di fantasia, alla ricerca di parallelismi tra la vita dell’autore e le vicende narrate nelle sue opere, l’agile creazione “di montaggio”, anche attraverso l’uso straniante dei principali topoi dell’iconografia del secolo dei lumi su cui si regge la sua impaginazione visiva, offre ad un tempo un quadro icastico della cultura libertina del maturo Settecento, interrogandosi altresì sui rapporti che a cavallo tra XVIII e XIX secolo legano la cultura europea al nuovo mondo. «L’Europa più “europea”» – osserva non per nulla Savinio all’indomani del secondo conflitto mondiale – «non sta ferma. Si sposta via via da oriente a occidente. Va dietro al sole. A principio l’Europa “europea” è in Grecia. Poi dalla Grecia passa in Italia. Poi dall’Italia passa in Francia e in Inghilterra. Trova il mare. Lo traversa» ed infine «sbarca in America».
ÈuroDaPónteGranMózartToùr
LONGHI, CLAUDIO
2013
Abstract
Essenzialmente fondata sulle sue "Memorie" autobiografiche (1823 e 1829) così come sui libretti e le partiture della trilogia mozartiana ("Nozze di Figaro", 1786; "Don Giovanni", 1787 e "Così fan tutte", 1790), l’operina "ÈuroDaPónteGranMózartToùr" – alternando sequenze cantate, sequenze recitate e sequenze di sola musica strumentale – racconta per rapidi scorci la vita avventurosa del celebre scrittore, librettista e drammaturgo veneto Lorenzo da Ponte (nato a Ceneda nel 1749 e morto a New York nel 1838), ponendo particolare attenzione alla ricostruzione del suo rapporto con Wolfgang Amadeus Morzart e alle ragioni che nell’aprile del 1805 lo portano ad abbandonare l’Inghilterra alla volta dell’America. Intrecciando cronaca e racconto di fantasia, alla ricerca di parallelismi tra la vita dell’autore e le vicende narrate nelle sue opere, l’agile creazione “di montaggio”, anche attraverso l’uso straniante dei principali topoi dell’iconografia del secolo dei lumi su cui si regge la sua impaginazione visiva, offre ad un tempo un quadro icastico della cultura libertina del maturo Settecento, interrogandosi altresì sui rapporti che a cavallo tra XVIII e XIX secolo legano la cultura europea al nuovo mondo. «L’Europa più “europea”» – osserva non per nulla Savinio all’indomani del secondo conflitto mondiale – «non sta ferma. Si sposta via via da oriente a occidente. Va dietro al sole. A principio l’Europa “europea” è in Grecia. Poi dalla Grecia passa in Italia. Poi dall’Italia passa in Francia e in Inghilterra. Trova il mare. Lo traversa» ed infine «sbarca in America».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.