Il programma di attività dell’unità è volto all’analisi quantitativa e qualitativa delle variabili e dei processi della selettività ed effettività nella criminalizzazione secondaria in Italia. In assenza di dati descrittivi attendibili e rappresentativi è pregiudicata la verificabilità di ipotesi esplicative autonomamente elaborate, ovvero la comparazione con quelle originariamente sviluppate e testate con riguardo ad altri contesti nazionali. Non solo il pianeta carcere è nella sua realtà statica un pianeta grandemente sconosciuto, ma ancora di più lo sono i principi e i meccanismi che alimentano e governano quell’universo e la sua popolazione. Per questo, davanti all’insufficienza e parzialità delle informazioni trattate e diffuse dalle diverse autorità interessate “a valle” – dall’Amministrazione penitenziaria alle Istituzioni statistiche appunto –, che si sommano alle altrettanto scarse nei passaggi “a monte” – dal Ministero dell’interno a quello della giustizia –, si rende necessario partire dalle conoscenze di natura amministrativa e burocratica in concreto acquisibili, per predisporne autonome elaborazioni complesse in grado di fare loro esprimere quanto possibile, e quindi poterle incrociare con originali percorsi di indagine empirica che vedano come fonte principale quella delle informazioni acquisibili direttamente dalla popolazione carceraria. I compiti dell’unità si sostanziano, quindi, da un lato, nella ricognizione e nell’acquisizione dei dati statistici esistenti a disposizione del Ministero degli interni, del Ministero della giustizia e dell’Istituto nazionale di statistica, e dall’altro lato nell’elaborazione e nell’implementazione di originali ricerche empiriche aventi per oggetto la realtà carceraria italiana. In particolare, l’attività di analisi statistica ed empirica vuole riferirsi alle differenti fasi della criminalizzazione, dalla denun-cia all’azione penale, ai gradi di giudizio e all’esecuzione della pena, da strutturare e attuare con l’integrazione di campioni di verifica adeguatamente stratificati secondo le variabili rilevanti per ciascuna fase della selettività indagata. Al centro della ricerca sono, quindi, l’individuazione e l’analisi storica e sistematica delle informazioni – specie di quelle raccolte ma non elaborate, oltre a quelle originali prodotte – relative nel loro complesso alla vittimizzazione, alla delittuosità, alla criminalità, al sistema penitenziario e a quello postpenitenziario. Con i risultati acquisiti dai dei due filoni di raccolta di informazioni, si tratta di procedere ad autonome e originali elaborazioni informatiche ed esplicative di tali conoscenze, per approfondire l’influenza dei differenti fattori e dinamiche individuati, con il costante riferimento alla popolazione nel suo insieme e a specifici gruppi di controllo nelle diverse situazioni indagate.
M. PAVARINI (2006). Variabili e processi di selettività nella criminalizzazione secondaria in Italia (Responsabile locale di unità di ricerca).
Variabili e processi di selettività nella criminalizzazione secondaria in Italia (Responsabile locale di unità di ricerca)
PAVARINI, MASSIMO
2006
Abstract
Il programma di attività dell’unità è volto all’analisi quantitativa e qualitativa delle variabili e dei processi della selettività ed effettività nella criminalizzazione secondaria in Italia. In assenza di dati descrittivi attendibili e rappresentativi è pregiudicata la verificabilità di ipotesi esplicative autonomamente elaborate, ovvero la comparazione con quelle originariamente sviluppate e testate con riguardo ad altri contesti nazionali. Non solo il pianeta carcere è nella sua realtà statica un pianeta grandemente sconosciuto, ma ancora di più lo sono i principi e i meccanismi che alimentano e governano quell’universo e la sua popolazione. Per questo, davanti all’insufficienza e parzialità delle informazioni trattate e diffuse dalle diverse autorità interessate “a valle” – dall’Amministrazione penitenziaria alle Istituzioni statistiche appunto –, che si sommano alle altrettanto scarse nei passaggi “a monte” – dal Ministero dell’interno a quello della giustizia –, si rende necessario partire dalle conoscenze di natura amministrativa e burocratica in concreto acquisibili, per predisporne autonome elaborazioni complesse in grado di fare loro esprimere quanto possibile, e quindi poterle incrociare con originali percorsi di indagine empirica che vedano come fonte principale quella delle informazioni acquisibili direttamente dalla popolazione carceraria. I compiti dell’unità si sostanziano, quindi, da un lato, nella ricognizione e nell’acquisizione dei dati statistici esistenti a disposizione del Ministero degli interni, del Ministero della giustizia e dell’Istituto nazionale di statistica, e dall’altro lato nell’elaborazione e nell’implementazione di originali ricerche empiriche aventi per oggetto la realtà carceraria italiana. In particolare, l’attività di analisi statistica ed empirica vuole riferirsi alle differenti fasi della criminalizzazione, dalla denun-cia all’azione penale, ai gradi di giudizio e all’esecuzione della pena, da strutturare e attuare con l’integrazione di campioni di verifica adeguatamente stratificati secondo le variabili rilevanti per ciascuna fase della selettività indagata. Al centro della ricerca sono, quindi, l’individuazione e l’analisi storica e sistematica delle informazioni – specie di quelle raccolte ma non elaborate, oltre a quelle originali prodotte – relative nel loro complesso alla vittimizzazione, alla delittuosità, alla criminalità, al sistema penitenziario e a quello postpenitenziario. Con i risultati acquisiti dai dei due filoni di raccolta di informazioni, si tratta di procedere ad autonome e originali elaborazioni informatiche ed esplicative di tali conoscenze, per approfondire l’influenza dei differenti fattori e dinamiche individuati, con il costante riferimento alla popolazione nel suo insieme e a specifici gruppi di controllo nelle diverse situazioni indagate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.