Descrizione generale Con l'utilizzazione dei finanziamenti RFO 2001 e 2002 ottenuti dall'Ateneo in funzione del cofinanziamento PRIN 2003 approvato del MIUR in tema di politiche locali di sicurezza, è apparso necessario intraprendere un nuovo fronte di ricerca consistente nell'esame critico delle politiche di polizia presenti nei programmi locali di prevenzione e sicurezza. Questa prospettiva si fonda sulla convinzione, ormai definitivamente acquisita e condivisa a livello internazionale, che la polizia è e rimarrà un soggetto centrale nel governo delle problematiche di criminalità e convivenza, anche nell'ambito delle cosiddette nuove politiche locali di prevenzione, sempre più orientate verso un approccio integrato e multiagenziale, ma anche situazionale e attuariale, nella gestione dei rischi e delle paure che caratterizzano la sicurezza nelle società contemporanee. La questione cruciale diventa, dunque, quella di andare ad indagare quali sono i paradigmi di interpretazione delle domande provenienti dalla realtà sociale e di elaborazione delle risposte fornite dalle diverse agenzie di polizia, anche rispetto alle altre letture e strategie di soluzione della questione dell'insicurezza nelle società evolute. Del resto, nell'ultimo decennio abbiamo assistito al delinearsi di due modelli di riforme di polizia apparentemente contrapposti, quali quelli della polizia di legge e ordine (Zero Tolerance Policing), erede della vecchia tradizione statalistica della polizia dell'ordine pubblico, e della polizia di prossimità (Police de proximité), filiazione della consolidata versione anticentralistica della polizia di comunità. Nel nostro paese questi modelli sono stati superficialmente invocati, e talvolta anche parzialmente importati, ma non sono stati affatto scientificamente considerati e approfonditi. Solo facendo riferimento alla letteratura sociologica e criminologica internazionale è possibile, allora, cercare di problematizzare e valutare i ruoli, le missioni, le attività e i risultati che il dispositivo della polizia nel suo insieme persegue e consegue, nel quadro delle politiche e degli attori che contraddistinguono l'intervento a livello locale in tema di sicurezza. Obiettivo principale La ricerca si pone l'obiettivo principale di descrivere e valutare le politiche di polizia presenti nelle politiche locali di sicurezza, a partire dalla considerazione critica dell'elaborazione e dell'attuazione dei progetti pionieristicamente attivati in Emilia-Romagna, prima a livello delle più importanti città capoluogo, e oggi anche nel quadro di specifici accordi e programmi tra Ministero dell'interno e Regione, e tra Regione ed Enti e associazioni locali interessati, in tema di organizzazioni e servizi di polizia, ma anche di fonti di conoscenza dei fenomeni di insicurezza in cui sia coinvolta la polizia. Metodologia progettata La ricerca è ispirata alla raccolta di informazioni qualitative da attori privilegiati del mondo della polizia e del governo locale, con cui integrare l'analisi documentale della letteratura scientifica e grigia esistente sul tema oggetto di approfondimento. L'approccio privilegiato sarà di tipo comparatistico, in grado di identificare e confrontare le specificità del nostro sistema di sicurezza e del suo modello di polizia agiti a livello locale con quelli delle altre società avanzate. Risultati attesi La ricerca è volta a realizzare una prima ricostruzione delle strategie fondamentali che connotano le politiche di polizia elaborate nel contesto dei programmi locali di prevenzione e sicurezza. Delle politiche di polizia si auspica di potere individuare i riferimenti teorici ad esse sottesi, le retoriche comunicative per essi utilizzate, le conseguenze applicative da esse scaturenti.

M. Pavarini (2004). Le politiche di polizia nei programmi locali di prevenzione e sicurezza.

Le politiche di polizia nei programmi locali di prevenzione e sicurezza

PAVARINI, MASSIMO
2004

Abstract

Descrizione generale Con l'utilizzazione dei finanziamenti RFO 2001 e 2002 ottenuti dall'Ateneo in funzione del cofinanziamento PRIN 2003 approvato del MIUR in tema di politiche locali di sicurezza, è apparso necessario intraprendere un nuovo fronte di ricerca consistente nell'esame critico delle politiche di polizia presenti nei programmi locali di prevenzione e sicurezza. Questa prospettiva si fonda sulla convinzione, ormai definitivamente acquisita e condivisa a livello internazionale, che la polizia è e rimarrà un soggetto centrale nel governo delle problematiche di criminalità e convivenza, anche nell'ambito delle cosiddette nuove politiche locali di prevenzione, sempre più orientate verso un approccio integrato e multiagenziale, ma anche situazionale e attuariale, nella gestione dei rischi e delle paure che caratterizzano la sicurezza nelle società contemporanee. La questione cruciale diventa, dunque, quella di andare ad indagare quali sono i paradigmi di interpretazione delle domande provenienti dalla realtà sociale e di elaborazione delle risposte fornite dalle diverse agenzie di polizia, anche rispetto alle altre letture e strategie di soluzione della questione dell'insicurezza nelle società evolute. Del resto, nell'ultimo decennio abbiamo assistito al delinearsi di due modelli di riforme di polizia apparentemente contrapposti, quali quelli della polizia di legge e ordine (Zero Tolerance Policing), erede della vecchia tradizione statalistica della polizia dell'ordine pubblico, e della polizia di prossimità (Police de proximité), filiazione della consolidata versione anticentralistica della polizia di comunità. Nel nostro paese questi modelli sono stati superficialmente invocati, e talvolta anche parzialmente importati, ma non sono stati affatto scientificamente considerati e approfonditi. Solo facendo riferimento alla letteratura sociologica e criminologica internazionale è possibile, allora, cercare di problematizzare e valutare i ruoli, le missioni, le attività e i risultati che il dispositivo della polizia nel suo insieme persegue e consegue, nel quadro delle politiche e degli attori che contraddistinguono l'intervento a livello locale in tema di sicurezza. Obiettivo principale La ricerca si pone l'obiettivo principale di descrivere e valutare le politiche di polizia presenti nelle politiche locali di sicurezza, a partire dalla considerazione critica dell'elaborazione e dell'attuazione dei progetti pionieristicamente attivati in Emilia-Romagna, prima a livello delle più importanti città capoluogo, e oggi anche nel quadro di specifici accordi e programmi tra Ministero dell'interno e Regione, e tra Regione ed Enti e associazioni locali interessati, in tema di organizzazioni e servizi di polizia, ma anche di fonti di conoscenza dei fenomeni di insicurezza in cui sia coinvolta la polizia. Metodologia progettata La ricerca è ispirata alla raccolta di informazioni qualitative da attori privilegiati del mondo della polizia e del governo locale, con cui integrare l'analisi documentale della letteratura scientifica e grigia esistente sul tema oggetto di approfondimento. L'approccio privilegiato sarà di tipo comparatistico, in grado di identificare e confrontare le specificità del nostro sistema di sicurezza e del suo modello di polizia agiti a livello locale con quelli delle altre società avanzate. Risultati attesi La ricerca è volta a realizzare una prima ricostruzione delle strategie fondamentali che connotano le politiche di polizia elaborate nel contesto dei programmi locali di prevenzione e sicurezza. Delle politiche di polizia si auspica di potere individuare i riferimenti teorici ad esse sottesi, le retoriche comunicative per essi utilizzate, le conseguenze applicative da esse scaturenti.
2004
M. Pavarini (2004). Le politiche di polizia nei programmi locali di prevenzione e sicurezza.
M. Pavarini
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