È noto che nei fanghi, in particolare quelli presenti in zone lagunari e paludose, ma anche in quelli provenienti da laghi, fiumi, processi di purificazione delle acque od altro, sono presenti sostanze inquinanti di vario genere. Tra le categorie di appartenenza di tali sostanze vi sono quelle di origine petrolchimica, quali gli idrocarburi, quelle di tipo organico, e quelle che contengono metalli pesanti. La presenza di tali sostanze è causata sia da processi industriali, che scaricano in acqua parte dei loro rifiuti, sia da processi naturali. Tali fanghi devono essere trattati e risanati per portare entro determinati valori minimi, previsti da specifiche normative in materia, i quantitativi di tali sostanze inquinanti presenti. Per eseguire la bonifica ed il riposizionamento dei fanghi i trattamenti tradizionali prevedono il loro invio in impianti di depurazione fissi previsti sulla terra ferma. Uno scopo del presente progetto è di mettere a punto un metodo ed un impianto che possano essere realizzati direttamente su un’imbarcazione, evitando ogni trasporto a terra, che abbiano un basso consumo energetico, e che possano lavorare sostanzialmente in continuo, o almeno in modo da depurare un quantitativo di fanghi industrialmente significativo, possibilmente superiore ad 1 mc, in un tempo contenuto, possibilmente inferiore ai 10 minuti. Altro scopo è quello di realizzare un metodo ed un dispositivo che possano estrarre la massima quantità e qualità di sostanza inquinante, eventualmente riutilizzando componenti di valore, come certi metalli pesanti, e che non necessitino, se non in misura trascurabile, di trasportare prodotti finali in discarica. Tra le diverse analisi da effettuare vi è il controllo della biotossicità ambientale basato su batteri bioluminescenti (BBL), che emettono luce naturalmente e il cui calo può essere dovuto al contatto con sostanze tossiche. Tale saggio è ampiamente utilizzato e vi è già una procedura ISO 11348-1/2/3, recepita anche in Italia nella normativa con il DLgs 11/05/ 1999, n. 152 e nel successivo aggiornamento, D.lgs. 258/2000. In questa fase iniziale del progetto il dosaggio biotossicologico BBL è stato applicato a campioni di acque, fanghi ed estratti dopo il trattamento, per determinarne la biotossicità acuta e la biotossicità cronica, utilizzando tre ceppi diversi di batteri BL. Si propongono tre diversi ceppi per sfruttare le diversità dei microorganismi, aumentando l’affidabilità della risposta ai diversi tossici, in particolare metalli. I saggi proposti, rispetto a quelli in commercio e a quelli ISO, presentano quindi caratteristiche migliorative notevoli, consentendo una flessibilità maggiore, l’utilizzo di ceppi batterici diversi e la possibilità, mediante l’uso delle micropiastre, di effettuare contemporaneamente l’analisi di più campioni nelle stesse condizioni operative. È così possibile creare un banca dati che consentirà di confrontare i dati BL ottenuti con quelli chimici storici e di ottenere informazioni che serviranno per il controllo del risanamento diretto del sito in esame. S.Girotti, M.D.Luque de Castro, M.Piccolo, F.Gubiani, brevetto italiano “Metodo per il trattamento di fanghi e relativo impianto di trattamento”, classificazione internazionale E02F, di proprietà di Impresa Taverna SpA, presentato con domanda UD 2005 A 000116 e depositato in data 11 Luglio 2005. S.Girotti, L. Bolelli, A.Roda, G.Gentilomi, M.Musiani. “Improved detection of toxic chemicals using bioluminescent bacteria”. Analytica Chimica Acta, 471 (1), 113-120, 2002.

Trattamento e controllo bioanalitico tossicologico di fanghi e possibile impianto di trattamento / G.Coletti; F.Gubiani; M.Piccolo; M.D.Luque de Castro; R.Japón Luján; B.Garcia Morante; L.Bolelli; S.Girotti. - STAMPA. - (2006), pp. 34-34. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso “Chimica sostenibile & Tecnologie ambientali: stato dell’arte e prospettive”. INCA, CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE, LA CHIMICA PER L’AMBIENTE tenutosi a Bologna nel 23-24 Marzo 2006).

Trattamento e controllo bioanalitico tossicologico di fanghi e possibile impianto di trattamento

BOLELLI, LUCA;GIROTTI, STEFANO
2006

Abstract

È noto che nei fanghi, in particolare quelli presenti in zone lagunari e paludose, ma anche in quelli provenienti da laghi, fiumi, processi di purificazione delle acque od altro, sono presenti sostanze inquinanti di vario genere. Tra le categorie di appartenenza di tali sostanze vi sono quelle di origine petrolchimica, quali gli idrocarburi, quelle di tipo organico, e quelle che contengono metalli pesanti. La presenza di tali sostanze è causata sia da processi industriali, che scaricano in acqua parte dei loro rifiuti, sia da processi naturali. Tali fanghi devono essere trattati e risanati per portare entro determinati valori minimi, previsti da specifiche normative in materia, i quantitativi di tali sostanze inquinanti presenti. Per eseguire la bonifica ed il riposizionamento dei fanghi i trattamenti tradizionali prevedono il loro invio in impianti di depurazione fissi previsti sulla terra ferma. Uno scopo del presente progetto è di mettere a punto un metodo ed un impianto che possano essere realizzati direttamente su un’imbarcazione, evitando ogni trasporto a terra, che abbiano un basso consumo energetico, e che possano lavorare sostanzialmente in continuo, o almeno in modo da depurare un quantitativo di fanghi industrialmente significativo, possibilmente superiore ad 1 mc, in un tempo contenuto, possibilmente inferiore ai 10 minuti. Altro scopo è quello di realizzare un metodo ed un dispositivo che possano estrarre la massima quantità e qualità di sostanza inquinante, eventualmente riutilizzando componenti di valore, come certi metalli pesanti, e che non necessitino, se non in misura trascurabile, di trasportare prodotti finali in discarica. Tra le diverse analisi da effettuare vi è il controllo della biotossicità ambientale basato su batteri bioluminescenti (BBL), che emettono luce naturalmente e il cui calo può essere dovuto al contatto con sostanze tossiche. Tale saggio è ampiamente utilizzato e vi è già una procedura ISO 11348-1/2/3, recepita anche in Italia nella normativa con il DLgs 11/05/ 1999, n. 152 e nel successivo aggiornamento, D.lgs. 258/2000. In questa fase iniziale del progetto il dosaggio biotossicologico BBL è stato applicato a campioni di acque, fanghi ed estratti dopo il trattamento, per determinarne la biotossicità acuta e la biotossicità cronica, utilizzando tre ceppi diversi di batteri BL. Si propongono tre diversi ceppi per sfruttare le diversità dei microorganismi, aumentando l’affidabilità della risposta ai diversi tossici, in particolare metalli. I saggi proposti, rispetto a quelli in commercio e a quelli ISO, presentano quindi caratteristiche migliorative notevoli, consentendo una flessibilità maggiore, l’utilizzo di ceppi batterici diversi e la possibilità, mediante l’uso delle micropiastre, di effettuare contemporaneamente l’analisi di più campioni nelle stesse condizioni operative. È così possibile creare un banca dati che consentirà di confrontare i dati BL ottenuti con quelli chimici storici e di ottenere informazioni che serviranno per il controllo del risanamento diretto del sito in esame. S.Girotti, M.D.Luque de Castro, M.Piccolo, F.Gubiani, brevetto italiano “Metodo per il trattamento di fanghi e relativo impianto di trattamento”, classificazione internazionale E02F, di proprietà di Impresa Taverna SpA, presentato con domanda UD 2005 A 000116 e depositato in data 11 Luglio 2005. S.Girotti, L. Bolelli, A.Roda, G.Gentilomi, M.Musiani. “Improved detection of toxic chemicals using bioluminescent bacteria”. Analytica Chimica Acta, 471 (1), 113-120, 2002.
2006
Atti del VIII Congresso “Chimica sostenibile & Tecnologie ambientali: stato dell’arte e prospettive”. INCA, CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE, LA CHIMICA PER L’AMBIENTE
34
34
Trattamento e controllo bioanalitico tossicologico di fanghi e possibile impianto di trattamento / G.Coletti; F.Gubiani; M.Piccolo; M.D.Luque de Castro; R.Japón Luján; B.Garcia Morante; L.Bolelli; S.Girotti. - STAMPA. - (2006), pp. 34-34. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso “Chimica sostenibile & Tecnologie ambientali: stato dell’arte e prospettive”. INCA, CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE, LA CHIMICA PER L’AMBIENTE tenutosi a Bologna nel 23-24 Marzo 2006).
G.Coletti; F.Gubiani; M.Piccolo; M.D.Luque de Castro; R.Japón Luján; B.Garcia Morante; L.Bolelli; S.Girotti
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/31193
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact