Attraverso un esame ravvicinato di alcune poesie di «Myricae», si mostra come Pascoli abbia composto una raccolta solo in apparenza frammentaria e dalle sequenze casuali, mentre al contrario essa è dotata di una sua unità strutturale. I contenuti sembrano ubbidire a un principio realistico, di fedeltà assoluta agli oggetti, ma dietro l'esattezza descrittiva si agitano ed emergono suggestioni che vanno oltre la loro semplice registrazione, traendo dalla realtà segnali misteriosi provenenienti dalla sostanza nascosta delle cose, che arricchiscono la poesia di risonanze, sfumature, allusioni affettive, evocazioni indefinite.
Battistini A. (2014). L’alterità delle cose in «Myricae» di Giovanni Pascoli. Cesena : Editrice Stilgraf.
L’alterità delle cose in «Myricae» di Giovanni Pascoli
BATTISTINI, ANDREA
2014
Abstract
Attraverso un esame ravvicinato di alcune poesie di «Myricae», si mostra come Pascoli abbia composto una raccolta solo in apparenza frammentaria e dalle sequenze casuali, mentre al contrario essa è dotata di una sua unità strutturale. I contenuti sembrano ubbidire a un principio realistico, di fedeltà assoluta agli oggetti, ma dietro l'esattezza descrittiva si agitano ed emergono suggestioni che vanno oltre la loro semplice registrazione, traendo dalla realtà segnali misteriosi provenenienti dalla sostanza nascosta delle cose, che arricchiscono la poesia di risonanze, sfumature, allusioni affettive, evocazioni indefinite.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.