L'organismo umano è fatto per il movimento globale, assoluto, inarrestabile, quel movimento che non trova ostacoli creativi ed è capace di evolvere continuamente in comportamenti sempre nuovi e diversificati. A maggior ragione nel bambino, per le caratteristiche di vivacità, esuberanza, bisogno di evolvere e crescere, il movimento deve svilupparsi con attività energiche e vigorose che stimolino e accompagnino il suo forte impulso evolutivo. Nel fanciullo un'attività che soddisfi queste condizioni è il gioco, tramite esso i bambini e le bambine, possono estraniarsi dai bisogni e dalle tecniche del mondo adulto, possono sfuggire alla presa della costrizione esteriore per creare mondi illusori. Il gioco mette in atto funzioni e capacità che la normale attività non stimolerebbe, riesce a impegnare pienamente il soggetto e lo coinvolge in tutte le aree della personalità (cognitiva, affettivo-emotiva, sociale, motoria). Quanta possibilità di gioco offre l'organizzazione scolastica? Quanto viene soddisfatta questa esigenza che si collega, prima di tutto, al bisogno di movimento? Il movimento va educato, non represso, e l'organizzazione del gioco non deve essere orientata forzatamente verso un compito ben definito: il bambino gioca, non si allena, e giocando acquisisce una più ampia capacità di superare gli ostacoli o di far fronte alle difficoltà che incontra crescendo.

Ceciliani, A. (2004). Dalla Paidia al ludus. BOLOGNA : ASTERISCO.

Dalla Paidia al ludus

CECILIANI, ANDREA
2004

Abstract

L'organismo umano è fatto per il movimento globale, assoluto, inarrestabile, quel movimento che non trova ostacoli creativi ed è capace di evolvere continuamente in comportamenti sempre nuovi e diversificati. A maggior ragione nel bambino, per le caratteristiche di vivacità, esuberanza, bisogno di evolvere e crescere, il movimento deve svilupparsi con attività energiche e vigorose che stimolino e accompagnino il suo forte impulso evolutivo. Nel fanciullo un'attività che soddisfi queste condizioni è il gioco, tramite esso i bambini e le bambine, possono estraniarsi dai bisogni e dalle tecniche del mondo adulto, possono sfuggire alla presa della costrizione esteriore per creare mondi illusori. Il gioco mette in atto funzioni e capacità che la normale attività non stimolerebbe, riesce a impegnare pienamente il soggetto e lo coinvolge in tutte le aree della personalità (cognitiva, affettivo-emotiva, sociale, motoria). Quanta possibilità di gioco offre l'organizzazione scolastica? Quanto viene soddisfatta questa esigenza che si collega, prima di tutto, al bisogno di movimento? Il movimento va educato, non represso, e l'organizzazione del gioco non deve essere orientata forzatamente verso un compito ben definito: il bambino gioca, non si allena, e giocando acquisisce una più ampia capacità di superare gli ostacoli o di far fronte alle difficoltà che incontra crescendo.
2004
Insegnare a giocare. Un mezzo per l'apprendimento motorio naturale
127
165
Ceciliani, A. (2004). Dalla Paidia al ludus. BOLOGNA : ASTERISCO.
Ceciliani, Andrea
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