La pubblicazione si propone come una opportunità di riflessione sui temi che coinvolgono la professionalità docente e che richiedono, senza ombra di dubbio, una continua analisi in coloro che vogliono intraprendere questo stupendo e difficile mestiere. Ancora una volta siamo di fronte a una innovazione, una riforma del sistema educativo, che sta cambiando, non senza problemi e strascichi, gli ordinamenti scolastici in funzione di una istruzione-formazione che promuova, almeno nelle intenzioni, il capitale umano della società futura. Come sempre alle intenzioni, più o meno condivisibili, dovrà seguire la volontà di mettere in atto tutte le risorse, economiche, organizzative e amministrative, per dare corpo a un vero cambiamento del sistema scolastico che, valorizzando gliinsegnanti come risorsa primaria e indispensabile, tuteli l'educazione di tutti gli studenti. Agli insegnanti, come sempre, viene richiesto lo sforzo di traghettare il cambiamento attraverso la riformulazione della loro professionalità e delle loro funzioni. La ricerca di uno standard europeo, di un nuovo stato giuridico ed economico, forse deve passare proprio dall'ennesimo salto di qualità del corpo docente. D'altra parte esiste oggi la consapevolezza che bisogna uscire da una routine, quasi impiegatizia, che sta appiattendo il ruolo e la retribuzione a cospetto di una complessità operativa in continuo incremento. I nuovi ordinamenti scolastici vanno analizzati e commentati, anche con spirito critico, nell'intendo di dare corpo al nuovo assetto dell'Educazione Fisica, ogg denominata "Scienze Motorie", nelcontesto dei nuovi cicli scolastici. L'importanza del movimento, in tutte le sue accezioni non riscontra un potenziamento della disciplina e, soprattutto, vede la sua debolezza proprio nella scuola primaria, nella fascia d'età più sensibile dell'educazione attraverso il movimento. Di fatto la riforma, pur modificando alcuni aspetti dell'agire docente, conferma, per le Scienze Motorie, un approccio che già caratterizzava la "vecchia" Educazione Fisica: docente come mediatore culturale e facilitatore di apprendimento, l'aspetto laboratoriale come caratterizzazione generale della lezione disciplinale, la relazione educativa come fondamento del rapporto docente-allievo. Tutti principi che da sempre distinguono l'attività motoria scolastica come disciplina "formativa" e non certo "selettiva". Assumere tali principi, come elementi imprescindibili del sistema di istruzione-formazione, non può che fare piacere ma, inutile dirlo, la delusione resta per la non corrispondenza tra il riconoscimento che le Scienze Motorie riscuotono a tutti i livelli e la scarsa volontà di dare loro lo spazio e i tempi adeguati all'interno dell'orgnaizzazione scolastica.

CECILIANI ANDREA, DI CARLO M. (2005). Le scienze motorie umane nei nuovi cicli scolastici. occasioni di riflession per i futuri insegnanti. BOLOGNA : Libreria Universitaria Tinarelli.

Le scienze motorie umane nei nuovi cicli scolastici. occasioni di riflession per i futuri insegnanti

CECILIANI, ANDREA;DI CARLO, MARIO
2005

Abstract

La pubblicazione si propone come una opportunità di riflessione sui temi che coinvolgono la professionalità docente e che richiedono, senza ombra di dubbio, una continua analisi in coloro che vogliono intraprendere questo stupendo e difficile mestiere. Ancora una volta siamo di fronte a una innovazione, una riforma del sistema educativo, che sta cambiando, non senza problemi e strascichi, gli ordinamenti scolastici in funzione di una istruzione-formazione che promuova, almeno nelle intenzioni, il capitale umano della società futura. Come sempre alle intenzioni, più o meno condivisibili, dovrà seguire la volontà di mettere in atto tutte le risorse, economiche, organizzative e amministrative, per dare corpo a un vero cambiamento del sistema scolastico che, valorizzando gliinsegnanti come risorsa primaria e indispensabile, tuteli l'educazione di tutti gli studenti. Agli insegnanti, come sempre, viene richiesto lo sforzo di traghettare il cambiamento attraverso la riformulazione della loro professionalità e delle loro funzioni. La ricerca di uno standard europeo, di un nuovo stato giuridico ed economico, forse deve passare proprio dall'ennesimo salto di qualità del corpo docente. D'altra parte esiste oggi la consapevolezza che bisogna uscire da una routine, quasi impiegatizia, che sta appiattendo il ruolo e la retribuzione a cospetto di una complessità operativa in continuo incremento. I nuovi ordinamenti scolastici vanno analizzati e commentati, anche con spirito critico, nell'intendo di dare corpo al nuovo assetto dell'Educazione Fisica, ogg denominata "Scienze Motorie", nelcontesto dei nuovi cicli scolastici. L'importanza del movimento, in tutte le sue accezioni non riscontra un potenziamento della disciplina e, soprattutto, vede la sua debolezza proprio nella scuola primaria, nella fascia d'età più sensibile dell'educazione attraverso il movimento. Di fatto la riforma, pur modificando alcuni aspetti dell'agire docente, conferma, per le Scienze Motorie, un approccio che già caratterizzava la "vecchia" Educazione Fisica: docente come mediatore culturale e facilitatore di apprendimento, l'aspetto laboratoriale come caratterizzazione generale della lezione disciplinale, la relazione educativa come fondamento del rapporto docente-allievo. Tutti principi che da sempre distinguono l'attività motoria scolastica come disciplina "formativa" e non certo "selettiva". Assumere tali principi, come elementi imprescindibili del sistema di istruzione-formazione, non può che fare piacere ma, inutile dirlo, la delusione resta per la non corrispondenza tra il riconoscimento che le Scienze Motorie riscuotono a tutti i livelli e la scarsa volontà di dare loro lo spazio e i tempi adeguati all'interno dell'orgnaizzazione scolastica.
2005
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CECILIANI ANDREA, DI CARLO M. (2005). Le scienze motorie umane nei nuovi cicli scolastici. occasioni di riflession per i futuri insegnanti. BOLOGNA : Libreria Universitaria Tinarelli.
CECILIANI ANDREA; DI CARLO M.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/2983
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