Il tema dello spazio pubblico urbano, della sua organizzazione, delle dinamiche sociali e delle popolazioni che lo attraversano e lo utilizzano, sviluppandovi appartenenza e identità, appare sempre più un nodo fondamentale nella riflessione intorno al futuro delle nostre città, soprattutto con riferimento all’idea di città compatta e sostenibile. In quest’ottica cercare di capire, attraverso studi e analisi empiriche sul campo, cosa avviene e come viene utilizzata dalle diverse popolazioni urbane la risorsa “spazio pubblico” diventa un passaggio imprescindibile per arricchire il dibattito. La ricerca presentata nel volume, utilizzando un approccio prevalentemente etnografico, si muove in questa direzione ricostruendo il “senso dello spazio pubblico” attraverso lo studio di due luoghi simbolo della città di Bologna. Il primo, Piazza Verdi, emblema della contestazione studentesca negli anni ’70, è oggi un fulcro della movida bolognese. Uno spazio in cui si evidenziano, in modo più netto che altrove, le dinamiche – coesistenti e conflittuali – che si sviluppano tra le diverse popolazioni urbane (residenti, studenti, senza dimora, stranieri). Il secondo, Sala Borsa, è uno spazio pubblico atipico, una “biblioteca non biblioteca” che si configura come una Piazza Coperta in cui le differenze sembrano riuscire a coesistere rilanciando l’ipotesi che, proprio nella dimensione dello spazio pubblico, emerga più che altrove quel tratto distintivo e caratterizzante dell’urbanità: l’eterogeneità come combinazione di differenza e indifferenza.
Bergamaschi, M., Castrignano', M. (2014). La città contesa. Popolazioni urbane e spazio pubblico tra coesistenza e conflitto. FRANCO ANGELI.
La città contesa. Popolazioni urbane e spazio pubblico tra coesistenza e conflitto
BERGAMASCHI, MAURIZIO;CASTRIGNANO', MARCO
2014
Abstract
Il tema dello spazio pubblico urbano, della sua organizzazione, delle dinamiche sociali e delle popolazioni che lo attraversano e lo utilizzano, sviluppandovi appartenenza e identità, appare sempre più un nodo fondamentale nella riflessione intorno al futuro delle nostre città, soprattutto con riferimento all’idea di città compatta e sostenibile. In quest’ottica cercare di capire, attraverso studi e analisi empiriche sul campo, cosa avviene e come viene utilizzata dalle diverse popolazioni urbane la risorsa “spazio pubblico” diventa un passaggio imprescindibile per arricchire il dibattito. La ricerca presentata nel volume, utilizzando un approccio prevalentemente etnografico, si muove in questa direzione ricostruendo il “senso dello spazio pubblico” attraverso lo studio di due luoghi simbolo della città di Bologna. Il primo, Piazza Verdi, emblema della contestazione studentesca negli anni ’70, è oggi un fulcro della movida bolognese. Uno spazio in cui si evidenziano, in modo più netto che altrove, le dinamiche – coesistenti e conflittuali – che si sviluppano tra le diverse popolazioni urbane (residenti, studenti, senza dimora, stranieri). Il secondo, Sala Borsa, è uno spazio pubblico atipico, una “biblioteca non biblioteca” che si configura come una Piazza Coperta in cui le differenze sembrano riuscire a coesistere rilanciando l’ipotesi che, proprio nella dimensione dello spazio pubblico, emerga più che altrove quel tratto distintivo e caratterizzante dell’urbanità: l’eterogeneità come combinazione di differenza e indifferenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.