I pesticidi organofosforati, nonostante la loro elevata tossicità, sono ancora fra i prodotti più utilizzati in agricoltura [Rossi S. et al., 2001]. Questi pesticidi, a seguito di un loro uso spropositato, si accumulano nell’ecosistema, determinando quindi un pericolo per tutte le specie animali e per l’uomo, che ne sono continuamente esposti. Fra i composti organofosforati, uno degli insetticidi più tossici è l’Azinfos-metile. In particolare è stata dimostrata l’elevata tossicità di questa molecola per le api ed altri insetti benefici Kamrin M.A., 1997. L’ape è infatti un insetto molto sensibile alla presenza di pesticidi, e risponde al loro utilizzo nell’ambiente con la propria morte o trattenendone dei residui nel proprio organismo, rappresentando così un valido bioindicatore ambientale per il controllo dell’inquinamento dovuto all’azione di un ingente numero di contaminanti Porrini C. et al., 2002. Scopo di questo lavoro è stata la messa a punto di un dosaggio immunoenzimatico ELISA di tipo competitivo per l’analisi qualitativa e quantitativa di pesticidi organofosforati, in particolare dell’Azinfos-metile che fosse rapido e sensibile e che potesse essere impiegato per lo screening di un grande numero di campioni. A tale scopo si è pensato di coniugare la grande sensibilità e selettività dei dosaggi immunologici con l’elevata sensibilità del sistema chemiluminescente luminolo/perossidasi. In particolare sono stati impiegati anticorpi monoclonali, dotati quindi di elevata specificità, e micropiastre a 96 pozzetti. Le tecniche più utilizzate per la determinazione dei pesticidi organofosforati sono la gas cromatografia (GC) e la cromatografia liquida ad alta pressione (HPLC) [Rossi S. et al., 2001], mentre l’estrazione dei campioni è generalmente basata su di una ripartizione liquido-liquido (LLE), che richiede una buona manualità e l’utilizzo di una elevata quantità di solventi [Morzycka B., 2002]. Il saggio ELISA è stato messo a punto valutando diversi parametri specifici (concentrazione degli immunoreagenti) e aspecifici (effetto di solventi organici). Il limite di rivelazione nel saggio immunoenzimatico per l’Azinfos-metile è risultato pari a 0,01 ng/mL con un IC50=0,40 nM. Il metodo chemiluminescente è stato inoltre confrontato con quello colorimetrico messo a punto con gli stessi reagenti, ottenendo una sensibilità, espressa come IC50, paragonabile per i due metodi e un limite di rivelazione leggermente inferiore per la rivelazione luminescente (0,01 ng/mL per il chemiluminescente, 0,05 ng/mL per il colorimetrico), impiegando quantità uguali o inferiori di immunoreagenti. Il saggio è stato poi applicato a estratti di api forniti dalla Cooperativa La Carlina. Il problema principale riscontrato nell’analisi di questo tipo di campioni è stato l’elevato effetto matrice dell’ape sul saggio ELISA. Sono stati quindi valutati campioni di ape estratti con due distinte metodiche, la ripartizione liquido/liquido e l’estrazione in fase solida con carbone grafitizzato, e opportunamente diluiti. Gli estratti ottenuti con questa seconda tecnica si sono rivelati i migliori per la successiva valutazione immunoenzimatica: nell’analisi di estratti con carbone si ha un recupero dello standard aggiunto mai inferiore al 60%, mentre con l’estrazione liquido/liquido si ha un recupero che va dal 20% al 40%. I risultati migliori si ottengono quindi utilizzando una metodica estrattiva molto meno laboriosa, più rapida, più a basso costo e con una netta riduzione del consumo di solventi, andando quindi ad eliminare anche il problema dello smaltimento degli stessi. Sono infine stati analizzati alcun campioni di api russe: la metodica ha consentito di individuare alcuni campioni sicuramente positivi, come confermato dall’analisi gascromatografica. L’Azinfos-metile è stato inoltre riscontrato in piccole quantità anche in altri campioni, ma in questo caso non è stato possibile il riscontro gas cromatografico po...

Sviluppo di un saggio immunochemiluminescente per la determinazione di azinfos-metile nella matrice ape / F.Fini; S.Girotti; S.Ghini; S.Totti; J.V.Mercader; A.Montoya; S.A.Eremin. - STAMPA. - (2004), pp. 21-22. (Intervento presentato al convegno XVIII Congresso Nazionale di Chimica Analitica “Chimica Analitica e Sicurezza Alimentare tenutosi a Parma nel 19-23 Settembre 2004).

Sviluppo di un saggio immunochemiluminescente per la determinazione di azinfos-metile nella matrice ape

FINI, FABIANA;GIROTTI, STEFANO;GHINI, SEVERINO;
2004

Abstract

I pesticidi organofosforati, nonostante la loro elevata tossicità, sono ancora fra i prodotti più utilizzati in agricoltura [Rossi S. et al., 2001]. Questi pesticidi, a seguito di un loro uso spropositato, si accumulano nell’ecosistema, determinando quindi un pericolo per tutte le specie animali e per l’uomo, che ne sono continuamente esposti. Fra i composti organofosforati, uno degli insetticidi più tossici è l’Azinfos-metile. In particolare è stata dimostrata l’elevata tossicità di questa molecola per le api ed altri insetti benefici Kamrin M.A., 1997. L’ape è infatti un insetto molto sensibile alla presenza di pesticidi, e risponde al loro utilizzo nell’ambiente con la propria morte o trattenendone dei residui nel proprio organismo, rappresentando così un valido bioindicatore ambientale per il controllo dell’inquinamento dovuto all’azione di un ingente numero di contaminanti Porrini C. et al., 2002. Scopo di questo lavoro è stata la messa a punto di un dosaggio immunoenzimatico ELISA di tipo competitivo per l’analisi qualitativa e quantitativa di pesticidi organofosforati, in particolare dell’Azinfos-metile che fosse rapido e sensibile e che potesse essere impiegato per lo screening di un grande numero di campioni. A tale scopo si è pensato di coniugare la grande sensibilità e selettività dei dosaggi immunologici con l’elevata sensibilità del sistema chemiluminescente luminolo/perossidasi. In particolare sono stati impiegati anticorpi monoclonali, dotati quindi di elevata specificità, e micropiastre a 96 pozzetti. Le tecniche più utilizzate per la determinazione dei pesticidi organofosforati sono la gas cromatografia (GC) e la cromatografia liquida ad alta pressione (HPLC) [Rossi S. et al., 2001], mentre l’estrazione dei campioni è generalmente basata su di una ripartizione liquido-liquido (LLE), che richiede una buona manualità e l’utilizzo di una elevata quantità di solventi [Morzycka B., 2002]. Il saggio ELISA è stato messo a punto valutando diversi parametri specifici (concentrazione degli immunoreagenti) e aspecifici (effetto di solventi organici). Il limite di rivelazione nel saggio immunoenzimatico per l’Azinfos-metile è risultato pari a 0,01 ng/mL con un IC50=0,40 nM. Il metodo chemiluminescente è stato inoltre confrontato con quello colorimetrico messo a punto con gli stessi reagenti, ottenendo una sensibilità, espressa come IC50, paragonabile per i due metodi e un limite di rivelazione leggermente inferiore per la rivelazione luminescente (0,01 ng/mL per il chemiluminescente, 0,05 ng/mL per il colorimetrico), impiegando quantità uguali o inferiori di immunoreagenti. Il saggio è stato poi applicato a estratti di api forniti dalla Cooperativa La Carlina. Il problema principale riscontrato nell’analisi di questo tipo di campioni è stato l’elevato effetto matrice dell’ape sul saggio ELISA. Sono stati quindi valutati campioni di ape estratti con due distinte metodiche, la ripartizione liquido/liquido e l’estrazione in fase solida con carbone grafitizzato, e opportunamente diluiti. Gli estratti ottenuti con questa seconda tecnica si sono rivelati i migliori per la successiva valutazione immunoenzimatica: nell’analisi di estratti con carbone si ha un recupero dello standard aggiunto mai inferiore al 60%, mentre con l’estrazione liquido/liquido si ha un recupero che va dal 20% al 40%. I risultati migliori si ottengono quindi utilizzando una metodica estrattiva molto meno laboriosa, più rapida, più a basso costo e con una netta riduzione del consumo di solventi, andando quindi ad eliminare anche il problema dello smaltimento degli stessi. Sono infine stati analizzati alcun campioni di api russe: la metodica ha consentito di individuare alcuni campioni sicuramente positivi, come confermato dall’analisi gascromatografica. L’Azinfos-metile è stato inoltre riscontrato in piccole quantità anche in altri campioni, ma in questo caso non è stato possibile il riscontro gas cromatografico po...
2004
ATTI del XVIII Congresso Nazionale di Chimica Analitica “Chimica Analitica e Sicurezza Alimentare
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Sviluppo di un saggio immunochemiluminescente per la determinazione di azinfos-metile nella matrice ape / F.Fini; S.Girotti; S.Ghini; S.Totti; J.V.Mercader; A.Montoya; S.A.Eremin. - STAMPA. - (2004), pp. 21-22. (Intervento presentato al convegno XVIII Congresso Nazionale di Chimica Analitica “Chimica Analitica e Sicurezza Alimentare tenutosi a Parma nel 19-23 Settembre 2004).
F.Fini; S.Girotti; S.Ghini; S.Totti; J.V.Mercader; A.Montoya; S.A.Eremin
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