Una serie di seminari - incontro in varie scuole medie e superiori di Bologna, Modena ed Imola, per favorire una migliore consapevolezza ambientale, hanno portato alla formazione e in seguito alla realizzazione di un progetto di divulgazione scientifica e didattica organizzato dall’Istituto di Scienze Chimiche dell’Università di Bologna e dal Liceo Scientifico Statale “N. Copernico”, in collaborazione e con un finanziamento INCA. Lo scopo di tale progetto è stato quello di infondere ai giovani informazioni corrette sull’attività di ricerca riguardante i bioindicatori e favorire la conoscenza del controllo ambientale. I batteri luminescenti e le api vengono utilizzati per il monitoraggio ambientale da diversi anni. La variazione di bioluminescenza è un indicatore molto sensibile della tossicità di molti xenobiotici: quando composti o elementi tossici vengono a contatto con i batteri, il segnale luminescente emesso da questi diminuisce in modo proporzionale alla concentrazione dello xenobiotico [1]. La sensibilità di questo saggio BL, infatti, può aiutare anche a vedere immediatamente come la classe e i singoli hanno operato in laboratorio, evitando o no contaminazione dei campioni ed errori. L’ape ha dimostrato una notevole sensibilità alla presenza di diversi inquinanti [2], in particolare xenobiotici, attraverso due tipi di segnali: un’elevata mortalità, nel caso di pesticidi, o la presenza di residui sul proprio corpo e nei prodotti dell’alveare bel caso di metalli pesanti, radionuclidi e pesticidi. Il progetto si è avvalso di diversi “strumenti didattici” tra cui incontri con esperti sul ruolo delle api e dei batteri quali bioindicatori per il controllo dell’ambiente e lezioni teoriche tenute dai docenti universitari, ma soprattutto sono state effettuate due serie di attività sperimentali riguardanti i batteri bioluminescenti e le api per un totale di 16 ore di laboratorio per classe, ed infine una visita all’Istituto Nazionale di Apicoltura. L’attività si è svolta per due anni di seguito e ha portato alla produzione di un CD (-> sito web www.mail.biocfarm.unibo.it/~girotti/divulgazione ). Riferimenti [1] Girotti S., Ferri E.N., Bolelli L., Sermasi G., Fini F. Applications of Bioluminescence in Analitycal Chemistry. In: Chemiluminescence in Analytical Chemistry Garcìa-Campaña A.M.& Baeyens W.R.G. Eds., Marcel Dekker Inc., New York, 2001, 247-84. [2] C.Porrini, S.Ghini, S.Girotti, A.G.Sabatini, E.Gattavecchia, G.Celli. Use of honey bees as bioindicators of environmental pollution in Italy. In: “Honey Bees: The Environmental Impact of Chemicals” J.Devillers and M.H.Pham-Delègue, Editors, Routledge-Taylors & Francis Group, London, pages 186-247, 2002.
S.Girotti, F.Fini, S.Ghini, L.Bolelli, D.Rinaldi, G.Alvisi, et al. (2004). Divulgazione scientifica: Api e batteri luminescenti al liceo N.Copernico. COLLE VA D’ELSA : s.n.
Divulgazione scientifica: Api e batteri luminescenti al liceo N.Copernico
GIROTTI, STEFANO;FINI, FABIANA;GHINI, SEVERINO;BOLELLI, LUCA;
2004
Abstract
Una serie di seminari - incontro in varie scuole medie e superiori di Bologna, Modena ed Imola, per favorire una migliore consapevolezza ambientale, hanno portato alla formazione e in seguito alla realizzazione di un progetto di divulgazione scientifica e didattica organizzato dall’Istituto di Scienze Chimiche dell’Università di Bologna e dal Liceo Scientifico Statale “N. Copernico”, in collaborazione e con un finanziamento INCA. Lo scopo di tale progetto è stato quello di infondere ai giovani informazioni corrette sull’attività di ricerca riguardante i bioindicatori e favorire la conoscenza del controllo ambientale. I batteri luminescenti e le api vengono utilizzati per il monitoraggio ambientale da diversi anni. La variazione di bioluminescenza è un indicatore molto sensibile della tossicità di molti xenobiotici: quando composti o elementi tossici vengono a contatto con i batteri, il segnale luminescente emesso da questi diminuisce in modo proporzionale alla concentrazione dello xenobiotico [1]. La sensibilità di questo saggio BL, infatti, può aiutare anche a vedere immediatamente come la classe e i singoli hanno operato in laboratorio, evitando o no contaminazione dei campioni ed errori. L’ape ha dimostrato una notevole sensibilità alla presenza di diversi inquinanti [2], in particolare xenobiotici, attraverso due tipi di segnali: un’elevata mortalità, nel caso di pesticidi, o la presenza di residui sul proprio corpo e nei prodotti dell’alveare bel caso di metalli pesanti, radionuclidi e pesticidi. Il progetto si è avvalso di diversi “strumenti didattici” tra cui incontri con esperti sul ruolo delle api e dei batteri quali bioindicatori per il controllo dell’ambiente e lezioni teoriche tenute dai docenti universitari, ma soprattutto sono state effettuate due serie di attività sperimentali riguardanti i batteri bioluminescenti e le api per un totale di 16 ore di laboratorio per classe, ed infine una visita all’Istituto Nazionale di Apicoltura. L’attività si è svolta per due anni di seguito e ha portato alla produzione di un CD (-> sito web www.mail.biocfarm.unibo.it/~girotti/divulgazione ). Riferimenti [1] Girotti S., Ferri E.N., Bolelli L., Sermasi G., Fini F. Applications of Bioluminescence in Analitycal Chemistry. In: Chemiluminescence in Analytical Chemistry Garcìa-Campaña A.M.& Baeyens W.R.G. Eds., Marcel Dekker Inc., New York, 2001, 247-84. [2] C.Porrini, S.Ghini, S.Girotti, A.G.Sabatini, E.Gattavecchia, G.Celli. Use of honey bees as bioindicators of environmental pollution in Italy. In: “Honey Bees: The Environmental Impact of Chemicals” J.Devillers and M.H.Pham-Delègue, Editors, Routledge-Taylors & Francis Group, London, pages 186-247, 2002.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.